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Il sindaco Nardella insiste: «Firenze non è il male del calcio, la violenza esiste ovunque»

A Lady Radio: «Non se può più di questi attacchi, ne parlerò con Lega, Figc e Serie A. Vado in tribuna da anni e non ho mai visto cose gravi»

Il sindaco Nardella insiste: «Firenze non è il male del calcio, la violenza esiste ovunque»

Il sindaco Nardella insiste: «Firenze non è il male del calcio, la violenza esiste ovunque».

Il sindaco di Firenze, Dario Nardella, respinge le accuse di chi accusa la città e il suo stadio, il Franchi, di essere il male del calcio. In un’intervista a Lady Radio, Nardella ha dichiarato di non poterne più degli attacchi contro la sua città. La violenza e il razzismo esistono in tutti gli stadi d’Italia, ha detto. Certo, fa strano che però al Franchi succeda più spesso, ma questo Nardella non lo dice, ovviamente.

«Ho sempre condannato qualsiasi episodio di violenza negli stadi, anche se accadono nella mia città. Mi auguro lo facciano tutti, anche gli altri sindaci. Ma non se può più di questi attacchi contro Firenze, non esiste il caso Firenze. Il caso esiste solo qui? Sarebbe la più grande bufala di sempre nella storia del calcio, quindi è ora di dire basta. Il problema esiste da tutte le parti».

Il sindaco dice che ne parlerà ai vertici del calcio e dello sport. Basta offendere Firenze, insomma.

«Ne parlerò con Malagò, Gravina e  Casini, i presidente di Coni, Figc e Lega Serie A. E anche con i rappresentanti delle associazioni della stampa, non si può assistere a critiche così superficiali e banali nei confronti di Firenze, che sembra essere diventata la città dei problemi del calcio. E’ una cosa grave, poi chi sbaglia deve pagare e infatti paga fino in fondo. Spesso la responsabilità è individuale, non collettiva. Vado in tribuna da anni e non ho mai visto cose gravi, sono stanco di vedere la mia città trattata così sui media nazionali. O si indicano cose specifiche, o si sta zitti. Non si fanno critiche generaliste e generalizzate, così non si aiuta a risolvere i problemi del calcio, che riguardano tutte le piazze e tutte le tifoserie».

O si indicano cose specifiche o si sta zitti, dice il sindaco. Eppure di cose specifiche ce ne sono a decine, dal caso del piccolo Antoine al tentativo di schiaffeggiare Spalletti dopo averlo insultato per una partita intera, dall’aggressione al tifoso interista di due giorni fa ai cori contro Koulibaly l’anno scorso. E questo solo volendo rimanere nel recinto Napoli. Non sembra che in tutti gli stadi capiti lo stesso, a dire il vero. Sicuramente in alcuni impianti più che altrove. E al Franchi in massima parte, da sempre. Ci chiediamo a che cosa e a chi serva la difesa di ufficio di Firenze da parte del sindaco. Poi, sul fatto di non aver visto cose gravi quando si è recato allo stadio, pure ci sarebbe da dire qualcosa: evidentemente il sindaco deve aver saltato diverse partite…

 

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