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Gazzetta: l’Higuain migliore si è visto al Real Madrid e al Napoli. L’emotività lo fregava sempre sul più bello

Sarri è stato l’allenatore che più lo ha compreso. Insieme, al Napoli, hanno fatto la rivoluzione senza prendere il Palazzo. Poi sono diventati “cuori ingrati”

Gazzetta: l’Higuain migliore si è visto al Real Madrid e al Napoli. L’emotività lo fregava sempre sul più bello
As Roma 25/04/2016 - campionato di calcio serie A / Roma-Napoli / foto Antonello Sammarco/Image Sport nella foto: Gonzalo Higuain-Maurizio Sarri

Ieri Gonzalo Higuain ha annunciato che a fine stagione si ritirerà dal calcio. Lo ha fatto tra le lacrime, con un addio commovente.

«È arrivato il giorno di dire addio al calcio che tanto mi ha dato. Ci sono stati momenti belli e altri meno, ma nel bene e nel male è stato un privilegio. Sono partito dalla squadra del mio “barrio” il quartiere Palermo a Buenos Aires, e sono arrivato fin qui».

La Gazzetta dello Sport ne ricostruisce la carriera.

“River Plate, Real Madrid, Napoli, Juventus, Milan e Chelsea: il curriculum di Higuain è una spremuta di grandezza e di nobiltà. Ha vinto sei campionati, tre Liga di Spagna con il Real e tre scudetti con la Juve. L’Europa League con il Chelsea di Maurizio Sarri il suo unico trofeo internazionale”.

Maurizio Sarri è stato il tecnico che lo ha compreso di più

Proprio Maurizio Sarri è stato l’allenatore che lo ha compreso più a fondo. Quando sedeva sulla panchina del Napoli.

“Sarri è stato l’allenatore che più lo ha compreso e spronato e che più ha cercato di sfruttarne il patrimonio tecnico. Insieme, al Napoli, hanno fatto la rivoluzione senza prendere il Palazzo (lo scudetto). Poi se ne sono andati tutti e due alla Juve e i napoletani li hanno bollati come “cuori ingrati”. Prima il Pipita, che nel 2018 con la Juve sfilò lo scudetto proprio al Napoli ancora di Sarri: decisivo il suo gol all’89’ contro l’Inter. Poi Sarri, che assieme a Higuain vinse l’Europa League al Chelsea e lo scudetto alla Juve, anche se quello era già un Pipita minore, appesantito e declinante. Il suo apporto all’Europa League del Chelsea era stato minimo, appena una presenza. L’Higuain migliore si è visto al Real Madrid e al Napoli, squadra in cui nel 2016 si è laureato capocannoniere di Serie A con 36 gol in 35 partite, record assoluto, superati nomi storici come Nordahl e Angelillo”.

Resta agli annali il rigore sbagliato al Mondiale, con l’Argentina.

“E poi l’Argentina, la Selecciòn, con Higuain tre volte secondo, due in Coppa America e una al Mondiale 2014 in Brasile: il ricordo amaro del gol sbagliato a tu per tu con Neuer, nella finale perduta contro la Germania”.

Lo ha sempre fregato l’emotività

Il suo tallone di Achille è stata l’emotività.

L’emotività lo fregava sempre sul più bello, ma nel giorno dell’addio al campo gli rendiamo omaggio con un paragone spericolato: Higuain è stato un centravanti d’alta precisione, elettivamente più affine a Van Basten che a Batistuta”.

 

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