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Gazzetta: i giocatori della Juve contestano ad Allegri la scarsa comunicazione e i metodi superati

Gelo totale tra il tecnico e la squadra. Ieri non c’è neppure stato un confronto. Non serve il ritiro, ma un cambio radicale nell’approccio

Gazzetta: i giocatori della Juve contestano ad Allegri la scarsa comunicazione e i metodi superati
Db Villar Perosa (To) 04/08/2022 - amichevole / Juventus-Juventus U23 / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Massimiliano Allegri

La Gazzetta dello Sport scrive di una situazione di totale freddezza tra Massimiliano Allegri e i giocatori della Juventus. Gelo totale. I calciatori bianconeri contestano all’allenatore la decisione del ritiro, che infatti è stato edulcorato rispetto alle previsioni iniziali.

“Quasi tutti giudicano il ritiro una misura inutile al fine di risolvere una crisi che perdura a tutti gli effetti da inizio stagione, mentre alcuni guardano al provvedimento come una mera punizione. Di sicuro il malumore generale ha fatto sì che la squadra abbia chiesto e ottenuto di non fermarsi alla Continassa mercoledì sera, dopo essere tornata da Israele”.

Ma soprattutto, ad essere sotto accusa, sono la scarsa comunicazione del tecnico e le sue scelte in allenamento, che i giudicatori considerano obsolete.

“In casa bianconera non volano gli stracci e non c’è un ammutinamento. Al contrario, secondo qualcuno regna fin troppo la calma. Durante le due sessioni di allenamento di ieri non risulta esserci stato, infatti, un confronto diretto tra Allegri e i giocatori. Ma questa è proprio una delle dinamiche che fa storcere il naso alla squadra: il tecnico parlerebbe troppo poco con i suoi calciatori. Con conseguenze di vario tipo: la prima e più importante: confusione in campo”.

Allenamenti obsoleti

Non solo.

“In più diversi elementi non capiscono le scelte di formazione e quando vengono esclusi dall’undici titolare il più delle volte non ricevono spiegazioni in merito”.

“Nel mirino dei calciatori ci sono poi gli allenamenti, e in particolare la preparazione fisica, giudicata da molti vecchia e superata dai temi. Non è tanto il carico di lavoro, tutt’altro che leggero, ma la qualità delle sessioni, in cui spesso si correrebbe molto, ma a bassa intensità, con il risultato che poi in partita la squadra fatica a tenere i ritmi alti per 90’. Secondo i giocatori non sarebbe, dunque, con il ritiro che si risolvono i problemi, ma con un cambio radicale nell’approccio e nel lavoro quotidiano”.

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