Galliani: «Milan-Monza? Mi sono allenato tutta la settimana: non muoverò un muscolo»

Ad As. «Le telecamere mi cercheranno, qualunque cosa succederà la mia faccia sarà la stessa. Benzema deve molto a Florentino. Ancelotti il più grande, non vedremo più niente del genere»

Galliani Monza Pincolini

Db Monza 23/10/2021 - campionato di calcio serie B / Monza-Cittadella / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Adriano Galliani

Adriano Galliani intervistato dal quotidiano spagnolo As alla vigilia della sfida del suo Monza alla squadra che l’ha reso grande: il Milan, che ha definito «la partita della sua vita». Di seguito un breve report delle sue parole.

«Berlusconi mi chiese di dimettermi dal Monza nel 1985 e mi ha nominò amministratore delegato dei rossoneri fino a quando, nel 2018, il cerchio si è chiuso. 10 anni a Monza, 31 a Milano, altri quattro a Monza: tutta la mia vita. Il Monza è nato 110 anni fa e grazie al Presidente Berlusconi è arrivato per la prima volta in Serie A. Quando l’ha comprato non giocava in serie B da 17 anni, dire che è un sogno non basta…».

La gestione delle emozioni a San Siro.

«Mi sono allenato mentalmente per tutta la settimana. Le telecamere mi cercheranno: non voglio muovere un muscolo. Gol, rigori, interventi del VAR: la mia faccia sarà la stessa. So che non mi credete… ma ci proverò».

La vedremo di nuovo impegnato in trattative con il Madrid?

«Il canale personale con Florentino e José Ángel Sánchez non è mai stato interrotto, speriamo di fare qualcosa insieme in futuro. Ci sono anche ottimi rapporti con Laporta, Miguel Ángel Gil, Berta..

Benzema è Pallone d’oro.

«È stato un riconoscimento meritato. Molte volte, nella vita, non basta essere bravo in qualcosa: devi trovare qualcuno che lo capisca, che ti ami, che ti stimoli, che ti spinga… E credo che Benzema debba molto al suo presidente. Il francese, come tutti i calciatori, ha avuto alti e bassi, ma Florentino lo ha sostenuto perché di lui è sempre stato innamorato dal punto di vista calcistico. Sempre!».

E Ancelotti continua a fare la storia…

«Con Ancelotti sbagliano. Dicono che abbia vinto quattro Champions League, ma… sono sei! Con il Milan ne ha vinte anche due da giocatore. È il più grande, punto. Nessuno ha vinto tutti i cinque campionati europei più importanti,  penso che non vedremo mai più niente del genere. Solo lui è capace di fare una cosa del genere».

Si sente ancora con Ancelotti?

«Certo. Con Carlo continuiamo ad avere un ottimo rapporto. E, inoltre, per me Madrid è speciale. Da bambino mi commuoveva Di Stéfano. Già quando ero al Milan mi commuovevo ogni volta che lo incontravo».

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