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Benitez: «Spalletti mi piace perché non parla della sua filosofia di calcio»

Al Corsport: “non era facile dopo essere stato fermo due anni. Ha messo a disposizione dei calciatori le proprie conoscenze, il suo lavoro, le sue idee”

Benitez: «Spalletti mi piace perché non parla della sua filosofia di calcio»
Napoli 31/05/2015 - campionato di calcio serie A / Napoli-Lazio / foto Insidefoto/Image Sport nella foto: Rafael Benitez

Rafa Benitez intervistato da Antonio Giordano per il Corriere dello Sport a un giorno da Liverpool-Napoli una delle sue partite. All’andata aveva studiato il Napoli per il Times ed elogiato Kvaratskhelia: in tempi non sospetti aveva detto:

“Khvicha Kvaratskhelia sarà un nome sconosciuto a molte persone, ma rappresenta un’enorme minaccia per il Liverpool. “Ha giocato come ala sinistra, ma può usare entrambi i piedi, può dribblare su entrambi i lati, può creare passaggi e può finalizzare. Ha ritmo e vuole lasciare il segno nelle partite”.

Al Corsport parla ovviamente anche del Napoli e di Luciano Spalletti.

«E’ un Napoli che sta facendo cose fantastiche e questo mi rende felice per Adl, per chi gli è vicino, per i tifosi ma soprattutto per Spalletti. Non era facile dopo i due anni in cui è stato fermo. Spalletti sta dimostrando che con esperienza, professionalità, studio costante e grandissima passione si possono ottenere risultati eccellenti e che si può proporre un gioco spettacolare».

Spalletti le piace.

«Perché non parla della sua filosofia, del suo calcio moderno: ha messo a disposizione dei calciatori le proprie conoscenze, il suo lavoro, le sue idee per far giocare bene e vincere. Gli auguro di continuare a farlo il più a lungo possibile».

All’uomo che ha vinto tutto e ovunque – 13 trofei e tre promozioni – cosa non piace di questo calcio moderno?

Benitez: «Si parla troppo e si dimostra poco. L’evoluzione non ha demolito i principi fondamentali, le basi restano le stesse. Bisogna giocare bene per vincere. Bisogna mantenere equilibrio – per me parola chiave – tra attacco e difesa. Bisogna interpretare le due fasi. Quando si attacca, bisogna creare e pressare alto appena perde il pallone; quando si difende si deve essere capaci di ripartire rapidamente».

Cosa continua ancora a piacerle?

«Il lavoro fatto bene, quello di Spalletti ma anche quello di Pioli, che ottengono risultati straordinari nonostante abbiano risorse inferiori ad altri club».

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