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Nzola: «Prima di venire qui pensavo che l’Italia fosse razzista, ora preferisco quasi Milano a Parigi»

Alla Gazzetta: «In sei anni qui non ho mai avuto problemi. E preferisco quasi Milano a Parigi. L’anno scorso non ero più io, non riuscivo a reagire».

Nzola: «Prima di venire qui pensavo che l’Italia fosse razzista, ora preferisco quasi Milano a Parigi»
Ci Napoli 10/09/2022 - campionato di calcio serie A / Napoli-Spezia / foto Carmelo Imbesi/Image Sport nella foto: M'Bala Nzola-Nunes Jesus Juan Guilherme

La Gazzetta dello Sport intervista Mbala Nzola, attaccante angolano dello Spezia che la scorsa stagione ha avuto un momento nero, dopo l’ottimo rendimento del 2020-21. Spiega cosa gli è capitato l’anno scorso.

«Non ero più io. Per la prima volta nella mia vita non riuscivo a reagire. Sembrava che ogni cosa andasse male. Mi chiedevo perché tutti ce l’avessero con me e non vedevo l’ora che finisse la stagione».

Ammette di avere avuto anche lui qualche colpa e di essersi lasciato troppo andare al momento negativo.

«Di sicuro un po’. Non voglio nascondere le mie responsabilità. Però non era tutto così nero, non era tutto così sbagliato. Purtroppo, quando la situazione è precipitata, mi sono lasciato andare. Mi è capitato spesso di pensare: “Perché ce l’hanno tutti con Mbala?”».

Non trovava il modo per reagire.

«Non trovavo una chiave per reagire. Il morale era basso. Mi capitava anche di pensare che se ce l’avevano tutti con me magari un motivo valido c’era. Ero triste perché in campo non mi riconoscevo: era come se fosse tutto scritto, che qualsiasi cosa facessi non serviva».

Qualcosa è cambiato grazie all’atteggiamento dello Spezia e di Gotti.

«Lo Spezia mi ha fatto capire che puntava su di me, il mister Gotti mi ha dato fiducia e a me basta davvero poco. Sono dimagrito, sono arrivato in ritiro già in forma, non come era accaduto alcune volte in passato. Volevo far vedere che ero pronto. Non sono rimasto per dimostrare qualcosa a chi mi critica, ma per me e per lo Spezia. E in campo credo che si veda, non solo per i gol».

Gli viene chiesto se l’Italia è un paese razzista. Risponde:

«Me lo chiedono i miei amici che abitano all’estero. Prima di venire in Italia lo pensavo, ma la realtà è diversa: in sei anni non ho mai avuto problemi. E preferisco quasi Milano a Parigi».

 

 

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