Clima teso tra tecnico e giocatori. Di Maria e Paredes i primi a rientrare nello spogliatoio. Nedved striglia la squadra dopo il ko in Champions
Massimiliano Allegri è sempre più solo. Il clima, attorno a lui, nella Juventus, è teso, scrive la Gazzetta dello Sport.
“Nel dopo partita il tecnico ha dato l’idea di essere un uomo solo e con un po’ di confusione in testa, incapace di riprendere in mano le redini della sua Signora. I volti dei dirigenti bianconeri erano scurissimi mercoledì sera, in particolare quello di Pavel Nedved, che negli spogliatoi si è fatto sentire (cosa che capita spesso dopo una sconfitta). Il clima è teso e tra giocatori e allenatore non sembra esserci più l’armonia di un tempo, anche perché Allegri ha perso molti dei senatori storici ai quali poter chiedere una mano nel momento del bisogno. Una volta c’erano Chiellini, Buffon, Bonucci e Barzagli che strigliavano la squadra al posto suo, il nucleo storico era più ampio e più solido. Adesso di quella Juventus vincente e cinica è rimasto solo Bonucci, che fa quello che può per scuotere i compagni (come con il discorso nell’intervallo della gara con la Salernitana) e i fedelissimi di Max oltre a essere rimasti in pochi (Danilo, Szczesny, De Sciglio) hanno poco peso dentro lo spogliatoio (a parte il brasiliano)”.
E poi c’è Di Maria, dal quale forse Allegri si aspettava più collaborazione e con il quale pare ci siano stati diverbi in merito alla gestione dell’infortunio. Il video in cui Di Maria sembra chiedere conto a Milik della sostituzione da parte di Allegri è eloquente.
“Più di qualcuno ci ha letto una presa di distanza dall’allenatore, con cui pare ci siano state incomprensioni anche sulla gestione durante l’infortunio. Di Maria è stato anche uno dei pochi (insieme a Paredes) che non è andato a prendersi i fischi dei tifosi. L’atmosfera è incandescente e Allegri sembra il Re Nudo della favola di Andersen”.