El Mundo: “la Lazio è troppo fascia persino per Giorgia Meloni che rinnega la sua squadra”

È davvero romanista? Per El Mundo è un voltafaccia calcistico. «Per un politico essere laziale è come mettere la panna sulla carbonara»

Giorgia Meloni

Mg Milano 11/09/2022 - campagna elettorale Fratelli d’Italia / foto Matteo Gribaudi/Image nella foto: Giorgia Meloni

El Mundo dedica a Giorgia Meloni l’apertura della pagina sportiva dell’edizione on line. E in particolare al suo rinnegare il tifo per la Lazio (discussione che c’è stata anche in Italia, qui parla la sorella) . Il pezzo comincia così:

Una cosa è criticare le associazioni LGBT, l’immigrazione, l’Unione Europea, difendere il cristianesimo, l’identità sessuale e persino citare di tanto in tanto Benito Mussolini, ma essere tifoso della Lazio, persino per Giorgia Meloni, è troppo.

E ancora:

Anche se è difficile crederlo, la leader di Fratelli d’Italia ha dovuto avviare il processo di moderazione fino di negare quella che una volta, ascoltando le sue parole, era la sua “fede” calcistica in una squadra segnata dall’ombra del fascismo.

El Mundo scrive che alla Garbatella era più facile diventare leader dell’estrema destra che laziale.

Per l’Italia accostare Meloni, o qualsiasi altro politico italiano, con la Lazio è uno scandalo paragonabile alla panna sugli spaghetti alla carbonara.

Il quotidiano scrive che Giorgia Meloni non è la prima né sarà l’ultima a rinnegare la Lazio. Era accaduto anche alla ex sindaca di Roma Virginia Raggi.

El Mundo scrive che la Repubblica ha tirato fuori alcune chat di fine anni ‘ 90 in cui la leader di Fratelli d’Italia si dichiarava “lazialissima”; oltre a essere coinvolta in discussioni a difesa del club.

Il quotidiano passa poi in rassegna i numerosi “attestati” di appartenenza all’estrema destra della tifoseria laziale, compresa Anna Frank con la maglietta della Roma.

La Lazio – prosegue El Mundo – ha provato a dissociarsi da questa ideologia, ma invano.

Nel 2010 ingaggiarono l’israeliano Eyal Golasa. Firmò per quattro stagioni ma ricevette così tante minacce di morte che non ha nemmeno debuttato.

L’articolo ricorda la decisione del governo francese di vietare l’ingresso degli Irriducibili per la partita col Marsiglia al fine di evitare “atti violenti” e “canti fascisti” nelle strade.

La verità è che Meloni non ha mai rinnegato il suo passato laziale. Ammette che non le piace il calcio, o quantomeno non tanto quanto piace a suo cognato o al suo compagno, il presentatore televisivo Andrea Giambruno, che è della Juve. O sua madre che è laziale.

Ricorda che nel 2013 difese i 140 ultras della Lazio che furono arrestati in Polonia in occasione della partita di Europa League contro il Legia Varsavia.

“Non si può avere simpatia per gli ultras, ma una nazione con un briciolo di dignità non può permettere che 140 cittadini italiani siano privati della loro libertà”.

El Mundo ricorda che lei è più appassionata di rugby. Che si è iscritta alla palestra di Fabrizio Lacorosi personal trainer di Totti. E aggiunge:

Anche se non sono state ancora viste immagini di Meloni con la maglia della Lazio, un giorno del 2015 ha raccontato che l’avrebbe comprata per sua madre, dopo aver letto su Le Monde un articolo che definì la Lazio da Terzo Reich.

“È risaputo che sono tifosa della Roma, e ovviamente la mia fede calcistica non mi permette di indossare la maglia bianco celeste, quindi per solidarietà la darò a mia madre, che purtroppo è tifosa della Lazio”, scrisse su Facebook.

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