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Sabatini: «Kvaratskhelia è formidabile. Ha un tecnico straordinario, farà una carriera meravigliosa»

Al Secolo XIX: «Se fossi ricco comprerei la Samp domani. Il calcio è tragedia, non un gioco, un vizio che comporta sofferenza».

Sabatini: «Kvaratskhelia è formidabile. Ha un tecnico straordinario, farà una carriera meravigliosa»
As Roma 07/02/2020 - campionato di calcio serie A / Roma-Bologna / foto Antonello Sammarco/Image Sport nella foto: Walter Sabatini

Sul Secolo XIX un’intervista all’ex direttore sportivo della Salernitana, Walter Sabatini, per ora ancora senza squadra dopo l’addio ai granata per il litigio con il presidente Iervolino, che, assicura, è solo un ricordo.

«È una cosa già talmente antica che è come se non fosse mai successa. Nella vita sono caduto, ho sbattuto la testa tante volte, mi sono fatto male ma non sento più dolore. L’impresa rimane nella mia psiche, ma distaccata. Le cose passano, soprattutto nel calcio, se non sei pronto a parare gli effetti sei morto: vivere di nostalgia non è possibile e non è giusto».

In passato ha detto la la Samp è un suo rimpianto.

«Sono rammaricato di ciò che non ho fatto, Genova è civilissima, la tifoseria della Samp merita qualsiasi sforzo. Sono stato molto deludente, non me lo perdono, nella vita e nel calcio è ridicolo non prendere atto delle proprie responsabilità».

Comprerebbe il club domani.

«Se fossi ricco la comprerei domani: le società appetibili sono quelle con grande spinta popolare. Guarderei la Sud e senza pensarci andrei subito a firmare l’atto d’acquisto».

Giampaolo ha un’ossessione calcistica come la sua?

«Sì, a volte esagera ma meglio così che essere distaccati. Il calcio è tragedia, non un gioco, un vizio che comporta sofferenza. E lui è ottimo interprete della sofferenza. La sua Samp è partita molto bene».

Parla della Serie A: la sua favorita è il Milan. E parla anche del Napoli e di Kvaratskhelia.

«Lui è fuori categoria. A un collaboratore di Spalletti avevo detto di stare attento perché al Palermo avevo un georgiano, Mchedlidze: a 18 anni segnò alla Juve e in nazionale, poi si è perso, preso da altri interessi, come i maledetti soldi. Che amarezza, era formidabile, ma Kvara lo è molto di più, ha un tecnico straordinario, farà una carriera meravigliosa».

 

 

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