“Alla fine della partita sono andato dal signor Conte a stringergli la mano in segno di sportività. Il signor Conte mi ha stretto la mano ma non mi ha guardato negli occhi, comportamento che ho ritenuto irrispettoso. Per questo motivo l’ho trattenuto e gli ho detto di guardarmi negli occhi. Il signor Conte mi ha risposto qualcosa in italiano e si è comportato in maniera aggressiva: io non ho reagito alla sua ostilità né l’ho insultato. Riconosco che avrei potuto comportarmi diversamente e cercare ad esempio di parlare con lui in privato, e per questo mi scuso”.
La Commissione Disciplinare della FA ha creduto a Conte. Nelle motivazioni della sentenza si legge:
“È piuttosto chiaro che è stato Tuchel ad iniziare l’alterco, trattenendo la mano di Conte e impedendogli di andare oltre. Non lo avesse fatto, è evidente che né il confronto tra i due, né l’affollamento che ne è seguito, avrebbero avuto luogo. Strette di mano veloci tra due allenatori sono comuni nel calcio, soprattutto in partite di cartello, e non c’è nessun obbligo per un allenatore di guardare l’altro negli occhi mentre si stringono la mano. Il gesto di Tuchel è stato altamente provocatorio: Conte è stato letteralmente trascinato nel confronto con Tuchel, a cui ha – sì – reagito in modo aggressivo, ma senza superare i limiti, considerate le circostanze. Anche il comportamento successivo di Conte è riconducibile al confronto iniziato da Tuchel, che merita per questo la sanzione più grave”.