Mancini: «Zaniolo deve capire che è fortunato a fare questo mestiere, che non dura molto»

Al Messaggero: «Nations? Con tanti giovani è un miracolo essere in corsa per le finali. La vittoria dell'Europeo per certi versi è stata un miracolo».

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Db Bologna 04/06/2022 - Nations League / Italia-Germania / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Roberto Mancini

Non solo la Gazzetta dello Sport, anche il Messaggero intervista il ct della Nazionale italiana, Roberto Mancini.

Che farà durante il Mondiale?

«Vorrei dormire dal primo all’ultimo giorno. Noi lì non ci siamo solo per sfortuna».

Sulla vittoria dell’Europeo:

«Non è stata la vittoria di un mese, venivamo da un percorso di tre anni e mezzo, nel quale non avevamo mai perso, giocando sempre bene. Poi, come sempre, ci vuole anche fortuna».

Quell’Italia è sparita, da Chiellini a Insigne fino a Bernardeschi. Si può dire che Euro 2020 sia stato un miracolo?

«Per certi versi sì, ma ripeto: i valori tecnici c’erano».

Lo è anche oggi per il futuro?

«Sì, ci sono calciatori con grandi valori, come Gnonto. Ma le difficoltà ci sono e di partite ne perderemo».

Ha pochi italiani nel nostro campionato.

«Troppo pochi e i giovani non giocano abbastanza. In altri campionati, i ragazzi hanno già esperienza internazionale e quello fa la differenza. Dei nostri attaccanti, ce l’hanno solo Immobile e Belotti».

Nel periodo dello spareggio con la Macedonia i club non le hanno dato una mano?

«Non voglio cercare scuse. Diciamo solo che qualcosa in più potevano fare».

E’ vero che ha insistito troppo, per debito di riconoscenza, con qualche giocatore, tipo Insigne?

«Falso, è una frase fatta. Non ho mica insistito su una squadra a fine ciclo, ma su ragazzi di ventotto, ventinove anni, protagonisti pure delle prime gare di qualificazione al Mondiale».

La prima di fase di Nations che cosa le ha trasmesso?

«Siamo in fase di sperimentazione, abbiamo dato possibilità ai giovani di fare esperienza. Pensavo peggio come risultati, ero convinto di perdere tre partite. E’ un miracolo essere in corsa per le finali».

Ha risolto i problemi con Zaccagni e Zaniolo? Si è parlato di mancanza di attaccamento alla Nazionale.

«Io non ho avuto problemi: mi hanno detto che stavano male e sono andati via. L’attaccamento ce lo devono avere tutti, è normale. La Nazionale durante l’anno è un peso, poi se non convochi qualcuno per i grandi appuntamenti, ci rimane male...».

Come inquadra Zaniolo nel futuro azzurro?

«Ultimamente non ce l’ho mai avuto, ma per me resta una mezz’ala d’attacco e ha qualità».

E’ così ingestibile?

«E’ giovane e deve capire che è fortunato a fare questo mestiere. Che non dura molto».

 

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