Repubblica e il giallo dei video distrutti. Domani ci sono le elezioni legislative e aver portato a Parigi la finale si è trasformato in un clamoroso boomerang per Macron
La Repubblica si sofferma sulla denuncia della tv francese Bfm, che accusa le autorità parigine di aver «cancellato i filmati violenti delle telecamere a circuito chiuso». Immagini che avrebbero potuto essere cruciali nel provare quanto accaduto allo Stade de France la sera della finale di Champions League. Ormai, scrive il quotidiano, la questione si è trasformata in un caso politico.
“Ufficialmente l’organizzazione ha spiegato che i filmati sono cancellati in modo automatico dal server dopo sette giorni visto che non c’era stata domanda di sequestro da parte della magistratura. La versione non convince gli investigatori e rafforza invece il sospetto tra i tifosi del Liverpool che le autorità francesi stiano facendo tutto il possibile per minimizzare o addirittura escludere la loro responsabilità. È ormai diventato un caso politico, che si intreccia con le elezioni legislative di domani”.
Marine Le Pen, leader dell’estrema destra, lancia l’accusa al ministro dell’Interno e a quello di Giustizia: «Vogliono distruggere le prove» e parla di «uno scandalo di Stato».
“Aver chiesto di portare a Parigi la finale di Champions al posto di San Pietroburgo dopo lo scoppio della guerra in Ucraina si è trasformato in un clamoroso boomerang per Emmanuel Macron. Con l’aggravante delle prime reazioni del ministro dell’Interno Gérald Darmanin che ha dato la colpa ai britannici, parlando di ben 40 mila tifosi del Liverpool senza biglietto valido, numeri smentiti da diverse verifiche dei media francesi”.
