Il governo francese: «I lacrimogeni? Ogni Paese ha il suo approccio all’ordine pubblico»

L'audizione in Senato: "I filmati cancellati delle telecamere a circuito chiuso? E' un processo automatico. I preparativi all'evento sono stati solidi"

stade de france

In Francia il disastro organizzativo della finale di Champions League è sempre più un caso politico. Michel Cadot, il delegato del ministero dello sport francese per i grandi eventi che indaga sul caos della finale di Champions League a Parigi, ha ammesso in un’audizione al Senato “molti rimpianti” per il caos ma ha continuato a difendere l’organizzazione definendola “solida”. I gas lacrimogeni sui bambini? “Non avevamo altra scelta”.

Cadot ha affermato che i responsabili coinvolti nella pianificazione della partita – tra cui la Federcalcio francese e la polizia – hanno agito in modo “forte e soddisfacente”, ma ha ammesso che l’occasione si è trasformata in “un importante fallimento che ci danneggia. Il controllo della folla sarebbe potuto essere migliore”.

François Noel Buffet, presidente della commissione al Senato, ha chiesto conto dell’uso da parte della polizia di gas lacrimogeni, definendolo “scioccante”. Cadot ha risposto che la polizia non aveva scelta, vista la “catena di eventi” e l’arrivo di una folla di tifosi che spingeva contro gli ingressi dello stadio. “È stata l’unica risposta davvero adatta per evitare una situazione più grave. Non ci sono soluzioni miracolose; ogni paese ha il suo approccio all’ordine pubblico. In alcuni luoghi in cui c’è un accumulo di folla avremmo potuto forse prendere in considerazione l’utilizzo della polizia a cavallo per supervisionare la situazione”.

Buffet si è detto stupito che non fosse stata conservata un’immagine delle 200 telecamere a circuito chiuso intorno allo Stade de France. “Nessuno ha mai pensato che fosse utile conservare quelle immagini?”, ha chiesto. “C’è la possibilità legale di conservarli per 30 giorni, ma stiamo parlando di immagazzinare una notevole quantità di informazioni che vengono automaticamente cancellata in modo da poterne immagazzinare di nuove”, si è difeso Cadot. “Visto dall’esterno, posso capire che i cittadini possono avere difficoltà a capirlo, ma è un processo automatico”.

Diversi senatori hanno chiesto perché la polizia non abbia agito per prevenire attacchi ai tifosi britannici da parte di “delinquenti” locali – inclusi borseggiatori e rapinatori. Cadot, ex prefetto di polizia, è stato coinvolto nella preparazione e ha ammesso: “Ho la mia parte di responsabilità di questo fallimento”.

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