Il gup ha accolto la richiesta della Procura di Genova. Accolti anche i patteggiamenti di Aspi e Spea (per 30 milioni). Il processo inizierà a luglio
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I 59 indagati per il crollo del Ponte Morandi del 14 agosto 2018 sono stati rinviati tutti a giudizio. Anche l’ex amministratore delegato di Autostrade per l’Italia, Giovanni Castellucci.
La decisione del gup Paola Faggioni è di oggi, venuta fuori dopo un’ora e mezzo di camera di consiglio e al termine di cinque mesi di udienza preliminare. Le accuse sono diverse: omicidio colposo, omissione di atti d’ufficio, disastro colposo, omicidio stradale, attentato alla sicurezza dei trasporti, falso e omissione dolosa di dispositivi di sicurezza sui luoghi di lavoro.
Accolta, dunque, la richiesta della Procura di Genova, che nelle scorse settimane dichiarò: «Anche un pensionato si sarebbe accorto dell’evidente corrosione».
Allo stesso modo, il gup ha accolto le richieste di patteggiamento presentate da Autostrade per l’Italia e da Spea, società che all’epoca si occupava della manutenzione del viadotto: per uscire dal processo pagheranno circa 30 milioni di euro. Sul patteggiamento la Procura di Genova aveva già espresso parere positivo.
Il processo inizierà il 7 luglio. Nella tragedia del Ponte Morandi persero la vita 43 persone.