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Per il New York Times il secondo gol di Benzema è letteratura: «Un delicato cenno del capo»

“Modric aveva già visto tutto, non è un tipo impressionabile. Benzema è riuscito a sorprendere persino lui”

Per il New York Times il secondo gol di Benzema è letteratura: «Un delicato cenno del capo»
Madrid 09/03/2022 - Champions League / Real Madrid-Paris Saint Germain / foto Panoramic/Image Sport nella foto: esultanza gol Karim Benzema

Dei tre gol, i due di testa sono i più belli. Il passo successivo è: quale dei due è il più difficile? Nella vivisezione della tripletta di Benzema al Chelsea prende posizione il New York Times: il secondo. Il secondo gol – cross dalla destra di Modric, colpo di testa da biliardo a chiudere – è degno di venti righe di racconto sul filo della letteratura. Riletto dal punto di vista di Modric.

Luka Modric – scrive Rory Smith – a questo punto, ha visto praticamente tutto quello che c’è da vedere. Ha vinto quattro Champions League. Ha giocato una finale di Coppa del Mondo. Ha trascorso un decennio al Real Madrid, inserito tra alcuni dei migliori giocatori della sua generazione. È uno dei migliori giocatori della sua generazione. Molto probabilmente, non è né impressionabile né facile da sorprendere”.

“A poco più di 20 minuti dall’andata dei quarti di finale di Champions League del Real Madrid contro il Chelsea mercoledì, Modric ha visto una cosa che ottiene entrambi gli effetti. Era fermo al limite dell’area di rigore del Chelsea, ad ammirare il traversone che aveva appena fatto. Ne sarebbe stato contento: un numero abile, misurato, che volava lontano dalla porta di Edouard Mendy verso il suo compagno di squadra Karim Benzema. Un occhio acuto come quello di Modric, però, avrebbe riconosciuto che la traiettoria della palla e la posizione del giocatore non erano del tutto sincronizzate. Benzema era un po’ troppo avanti, oppure il cross era un po’ troppo indietro. Era fuori traiettoria solo di un pollice o giù di lì, ma pochi giocatori apprezzano la precisione più di Modric; queste cose contano”.

“Eppure, non tutto era perduto. Benzema aveva delle opzioni. La più ovvia era cercare di indirizzare la palla in basso alla destra di Mendy. O, forse, avrebbe potuto provare a replicare il colpo di testa che aveva aperto le marcature un paio di minuti prima, con una forza tale che aveva superato Mendy prima che avesse la possibilità di riconoscerla. In un pizzico, Benzema avrebbe potuto anche avere il tempo di portarsi la palla in basso e giocare da lì. Ciò che Modric non avrebbe potuto prevedere, fu ciò che seguì. Benzema, piegandosi leggermente all’indietro, fece un cenno con il capo con delicatezza, quasi piano. Rimase sospeso in aria per quella che sembrò un’eternità, alla deriva verso il palo più lontano. Ci fu un momento di silenzio mentre Mendy, Modric e tutti gli altri all’interno di Stamford Bridge aspettavano di vedere dove sarebbe atterrato il pallone”.

“Si è annidato, finalmente, all’interno del palo. Mentre Benzema si voltava, con il sorriso ampio e i palmi delle mani aperti, per correre verso i tifosi del Real Madrid, Modric sembrava ancora congelato. Aspettò un battito, forse due, prima di saltare, solo un po’, in aria, le braccia in alto, un sorriso di incredulità sul volto. Solo occasionalmente, si scopre, Karim Benzema può persino sorprendere Luka Modric”.

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