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Oui, je suis Karim Benzema

Tripletta anche al Chelsea: due di testa, spaziali, e uno grazie al calcio moderno. In panchina un signore che non considera il contropiede un reato: un panda

Oui, je suis Karim Benzema

Oui, je suis Karim Benzema. Come la soprannaturale Catherine Deneuve negli anni Ottanta, il formidabile centravanti francese scende dall’auto, si gira e ricorda le proprie generalità. L’automobile di Karim the dream si chiama Real Madrid la cui messa a punto è affidata a un ingegnere niente male: tal Carlo Ancelotti da Reggiolo. Uno dei pochi allenatori a non essersi convertito al calcio contemporaneo. Non ha voluto fare obiezione di coscienza, Ancelotti. Per lui segnare in contropiede non è reato. Addirittura, impunito, all’ennesima costruzione dal basso dei suoi, ha gridato all’emiliana a Courtois: “butta avanti questo pallone, giocalo su Benzema”. Ci ha ricordato una presentatrice piuttosto avvenente che non capiva come mai durante la trasmissione il regista televisivo non optasse per un solo lungo e costante primo piano su di lei. Ancelotti è arrivato all’ultimo momento a Londra, appena il Covid lo ha liberato. E ha cambiato formazione, con Valverde guastatore oltre ai tre di centrocampo. Davanti: Benzema e Vinicius. Courtois formidabile tra i pali.

È finita 3-1 per il Real che qui, lo scorso anno, venne annientato e che non aveva mai battuto il Chelsea. E il Chelsea di Tuchel è squadra vera che ha giocato fino alla fine e darà filo da torcere al Bernabeu.

Ma torniamo a Benzema/Deneuve oggi con ogni probabilità il calciatore più forte del mondo. Tre gol al Psg, tre gol al Chelsea. Due squadrette così. Questa sera a Stamford Bridge, Benzema si è esibito in un colpo non diciamo insolito ma meno frequente per lui: il colpo di testa. In tre minuti, nel primo tempo, ha messo a tacere Stamford Bridge. È arduo stabilire quale dei due gol sia più bello. Sul primo – in ripartenza – va sulla sinistra Vinicius che mette all’indietro per Benzema che di testa, in equilibrio precario, la piazza sotto la traversa. Tre minuti e replica. Stavolta cross di Modric da destra, Karim si prepara come una molla, arretra col busto e di testa fa una carambola da biliardo. Pallone sul secondo palo e ciao. C’è il tempo per il momentaneo 2-1 – bello – di Havertz anche lui di testa. E poi a inizio ripresa il terzo gol. L’apoteosi. Casemiro sparacchia via lontano (orrore!), Mendy e Rudiger ovviamente se ne guardano bene, stoppano o provano a farlo per poi ripartire. Invece pasticciano e Benzema li trafigge. Sono tre.

Undici gol in questa stagione in Champions, ottantadue (82) in totale: quarto, a tre gol da Lewandowski. Trentasette gol in stagione in trentasei partite.

 

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