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Molti club di Serie A si sono fatti anticipare il “bonus” per chi retrocede. Anche chi non retrocederà

Repubblica: è un artificio contabile, si fanno dare ora il “paracadute” da 25 milioni (o 15, o 10) per garantirsi liquidità. Poi al massimo se lo fanno scontare l’anno dopo

Molti club di Serie A si sono fatti anticipare il “bonus” per chi retrocede. Anche chi non retrocederà
Db Reggio Emilia 09/04/2019 - amichevole/ Italia-Irlanda femminile / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Gabriele Gravina

Il 16 febbraio per le società di Serie A scade il termine ultimo per versare i contributi Irpef e Inps del 2021. Un termine già ampiamente derogato dalla Federcalcio, per venire incontro alla crisi dei club. La Serie A dovrà pagare all’erario 598 milioni di euro, scrive Repubblica. Che però sottolinea un particolare “tecnico” che rende bene l’idea del livello di scappatoie a cui ricorre la sedicente “grande industria” del calcio italiano per galleggiare tra debiti e sperperi al calciomercato.

“Più di un club – scrive Repubblica – si è già fatto riconoscere il paracadute economico per chi retrocede. Si tratta di 25 milioni di euro per chi è in A da almeno tre stagioni, di 15 per chi ha giocato due campionati consecutivi, di 10 per le neopromosse. Il problema è che hanno iniziato ad attingervi anche squadre ampiamente al riparo dal rischio di finire tra le ultime tre. Il motivo? Avere liquidità immediata grazie all’incasso minimo che gli verrà garantito nella stagione successiva comunque termini il campionato: l’unico che un istituto di credito può accettare di anticipare senza correre il rischio di non ricevere coperture. E se poi ci si salva? Be’, in quel caso la cifra anticipata verrà “scontata” dai diritti tv dell’anno successivo”.

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