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La Stampa sui cori del Penzo: altro che discriminazione territoriale, è razzismo allo stato puro

Il quotidiano stigmatizza quanto accaduto durante il minuto di silenzio per Zamparini e i cori contro i napoletani: “manco la pietà umana mette piede allo stadio” 

La Stampa sui cori del Penzo: altro che discriminazione territoriale, è razzismo allo stato puro

La Stampa stigmatizza in modo netto quanto accaduto ieri allo stadio Penzo di Venezia. Prima le spalle rivolte al campo durante il minuto di raccoglimento in memoria di Zamparini.

Venezia-Napoli non è ancora cominciata e già porta dentro di sé i graffi d’una scelta sconcertante, quella della curva dei tifosi di casa, che voltano le spalle al campo e prendono platealmente – e in maniera oscena – la distanza del resto di uno stadio che invece sta commemorando Maurizio Zamparini, scomparso il primo febbraio, dopo una vita attraversata in un pallone che per 15 anni ha lasciato rotolare proprio al Penzo, tra gioie (le promozioni dalla C alla A) e inevitabili sofferenze”.

Poi, i tifosi del Venezia hanno continuato a dare una pessima immagine di sé con i cori inneggianti il Vesuvio.

Manco l’umana pietà riesce a mettere piede dentro uno stadio, nel quale anzi continua a farsi spazio quello che viene definito – ormai senza punirlo, se non con blande multe – discriminazione territoriale ed invece è razzismo allo stato puro. Il calcio non ha orecchie, neanche sentimenti”.

 

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