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La rinuncia alla Coppa d’Africa ha consegnato al Napoli un leader di nome Osimhen

Ha giocato da leader. Non si è dannato l’anima a vuoto. Non ha sprecato energie. Ha saputo aspettare. Il campione sa che l’occasione arriverà. L’importante è saperla cogliere. E lui ha saputo coglierla.

La rinuncia alla Coppa d’Africa ha consegnato al Napoli un leader di nome Osimhen
Db Bologna 17/01/2022 - campionato di calcio serie A / Bologna-Napoli / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Viktor Osimhen

Victor Osimhen non segnava dal 17 ottobre, da quasi quattro mesi. L’ultimo gol in campionato lo aveva realizzato al Torino. Dopodiché tre partite senza reti, l’ultima a Milan contro l’Inter. Quello scontro tremendo. La grande paura. L’intervento, il volto ricostruito. Poi la decisione, da leader, di rinunciare alla Coppa d’Africa. E il rientro, prima con due spezzoni di partita. Oggi, a Venezia, la prima da titolare. Ha giocato da leader. Non si è dannato l’anima a vuoto. Non ha sprecato energie. Ha saputo aspettare. È stato bravo a colpire un incrocio dei pali nel primo tempo. Ma, soprattutto, non si è dannato l’anima a vuoto. Il leader non sa che deve conservare lue energie, sa che l’occasione arriverà. L’importante è saperla cogliere. E lui ha saputo coglierla. Si è arrampicato da centravanti vero su quel cross di Politano. Sembra facile metterla là, sul secondo palo. Ma non lo è. Lui non ci ha nemmeno pensato. Nella sua testa, nella testa da leader e da campione, il pallone non poteva che finire lì.

Con la rinuncia alla Coppa d’Africa, il Napoli ha trovato un altro calciatore. Un calciatore di 23 anni, fortissimo, che ha mostrato il suo lato costruttivo. Ha mostrato di tenere al Napoli, si è comportato da leader, da architrave della squadra. Questo è l’aspetto più importante. Il gol di oggi è stato solo una logica conseguenza.

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