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Infantino: «Condanniamo l’uso della forza da parte della Russia, monitoreremo la situazione»

Il presidente della Fifa: «Il calcio non è una priorità ma dobbiamo osservare le conseguenze per il calcio. Decideranno i nostri uffici»

Infantino: «Condanniamo l’uso della forza da parte della Russia, monitoreremo la situazione»
Zurigo (Svizzera) 09/01/2017 - FIFA Football Awards / foto Insidefoto/Image Sport nella foto: Gianni Infantino

La Fifa prende posizione contro la Russia per l’attacco sferrato all’Ucraina attraverso le parole del suo presidente, Gianni Infantino, che ha parlato alla stampa al termine del Consiglio Fifa che si è svolto nel pomeriggio.

“Questa mattina ci siamo svegliati e siamo rimasti scioccati da quel che abbiamo visto. Siamo molto preoccupati dalla situazione, è un argomento di cui abbiamo discusso oggi. A tal proposito, la Fifa esprime la propria speranza per una rapida cessazione delle ostilità e per la pace in Ucraina. La Fifa condanna l’uso della forza da parte della Russia in Ucraina e ogni tipo di violenza per risolvere i conflitti. La violenza non è mai una soluzione, per questo invitiamo tutti a ricostruire la pace attraverso il dialogo. Continuiamo a esprimere la nostra solidarietà alle persone coinvolte in questo conflitto. In questa situazione, il calcio non è una priorità ma la Fifa ha il dovere di guardare a quali possano essere le conseguenze per quanto riguarda il calcio. Continuiamo a monitorare la situazione e comunicheremo aggiornamenti se necessario, in particolare con riferimento alle qualificazioni per il prossimo Mondiale di Qatar 2022. Abbiamo un ufficio ad hoc che prenderà decisioni rapide. La situazione preoccupa tutti, posso citare il segretario generale delle Nazioni Unite che ha parlato di unire le persone ed evitare la violenza”.

Continua:

“Abbiamo dovuto sospendere due membri della Fifa, Kenya e Zimbabwe, per interferenze della politica nelle decisioni sportive. Sono sospese con effetto immediato e sanno cosa devono fare perché sia ripristinata la loro ammissione alla Fifa”.

Sulla richiesta di Polonia, Svezia e Repubblica Ceca di non giocare in Russia gli spareggi per il Mondiale:

“La situazione che abbiamo scoperto questa mattina è ovviamente molto tragica e preoccupante. Abbiamo il dovere di guardare a queste vicende in maniera seria: abbiamo ricevuto questa missiva poco prima del Consiglio. Il primo match si giocherà fra un mese: speriamo che questa situazione sia risolta molto prima di quella data, il prima possibile. E vogliamo credere fermamente a questo. Ma in ogni caso abbiamo un ufficio che si occupa di queste decisioni e le prenderà quando saranno necessarie”.

Possibile prevedere sanzioni calcistiche verso la federcalcio russa?

“Come dicevo, è una situazione che ci preoccupa molto, che abbiamo scoperto questa mattina e siamo ovviamente in contatto costante con le varie federazioni, a partire da quelle che devono giocare le partite di qualificazione per il mondiale. Siamo in contatto con la federazione russa e con le altre federazioni. Analizziamo la situazione: in questo momento è in costante sviluppo e in questo momento pensiamo che dobbiamo ancora monitorare per prendere la decisione che va presa. Prenderemo delle decisioni in base ai nostri statuti, che prevedono situazioni in cui delle partite non si possono giocare, in cui ci sono delle sospensioni. Purtroppo, nel mondo ci sono vari Paesi in cui vi sono dei conflitti e alla Fifa dobbiamo occuparci di queste situazioni: cerchiamo di farlo parlando con tutti, assumendoci la responsabilità e prendendo le decisioni che vanno prese”.

Si è pentito dell’appoggio fornito a Putin dopo il Mondiale 2018?

“Riflettiamo ogni giorno sul ruolo dello sport, in particolare nell’unire le persone in maniera pacifica, anche da Paesi che non hanno relazioni fra di loro o sono addirittura in conflitto tra di loro. È una costante. Io credo fortemente nel fatto che il calcio possa unire la gente: non riguarda gli individui, ma la gene di tutto il mondo. Oggi i miei pensieri vanno a tutte le persone coinvolte in questo conflitto, e a nient’altro”.

 

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