ilNapolista

“Marilyn ha gli occhi neri”, il film con Stefano Accorsi e Miriam Leone sui disturbi mentali

Diretto da Simone Godano. “La gente se ne frega e si rimane soli, perché loro pensano di essere normali perché sono la maggioranza”

“Marilyn ha gli occhi neri”, il film con Stefano Accorsi e Miriam Leone sui disturbi mentali
È un film sui disturbi mentali questo “Marilyn ha gli occhi neri” del regista Simone Godano con la sceneggiatura di Giulia Louise Steigerwal che conoscevamo come attrice.
Diego (Stefano Accorsi) è un cuoco che soffre di nevrosi e viene inserito in un programma riabilitativo presso un Centro diurno. Lo psichiatra Paris guida questo gruppo che ha personalità patologiche molto diverse da loro: c’è chi crede di essere un sosia di altri, chi ha blocchi di comunicazione, chi crede di essere James Bond e chi non riesce a non insultare in maniera schizoide il prossimo. Tra loro c’è anche Clara Pagani (Miriam Leone) che sembra quella più ordinaria ma che in realtà nasconde una patologia socialmente grave. Tutte queste persone hanno avuto reazioni che li hanno portati ad essere esclusi dal consesso ordinario socioeconomico. Diego combatte la sua battaglia di reinserimento perché non vuole che la figlia si dimentichi di lui. Clara insegue invece una realizzazione pratica che la faccia uscire dalla mitomania dopo che il marito l’ha lasciata: le è rimasta solo la zia Adelaide da accudire. Perché “la gente se ne frega e si rimane soli, proprio soli, io lo so” come le dice Diego, “perché loro pensano di essere normali perché sono la maggioranza”. Paris coinvolge tutti nel progetto di aprire una mensa aperta al territorio e Clara con la sua mitomania da social crea un locale avatar parallelo che si chiama “Monroe” e che ha centinaia di prenotazioni…
Il film è incentrato sulla splendida interpretazione di Accorsi che con questo film ritorna ad essere quell’attore che avevamo conosciuto nei primi film: invero le ultime prove lo avevano consegnato all’imbolsimento. La Leone è sempre più brava e qualche volta – rara – in forza di questa sua capacità drammaturgica uno dimentica anche la sua bellezza cristallina, anche se nel film ha gli occhi neri di scena. L’assunto che ci sia una differenza sottile tra chi ha una patologia mentale ed i cd. Normali e che le due categorie siano più simili che altro è condivisile nel fatto che il momento di superamento di mancanze, sofferenze e dolori può portare alla perdita di equilibri sociali. In fondo “Marilyn ha gli occhi neri” è un film sulla ricerca dell’amore e su qualcosa che manca a tutti noi.
ilnapolista © riproduzione riservata