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Irving si ostina a non vaccinarsi, e non giocherà in Nba. I no-vax hanno il loro campione

E’ un caso unico nello sport mondiale. Il basket Usa non chiude un occhio per la sua star. Nets intransigenti: “O si vaccina o resta a casa”

Irving si ostina a non vaccinarsi, e non giocherà in Nba. I no-vax hanno il loro campione

I no-vax hanno il loro campione assoluto: Kyrie Irving, superstar del basket Nba, play dei Brooklyn Nets che puntano al titolo, milionario, per un certo periodo fieramente terrapiattista. Irving si ostina a non vaccinarsi, ed è diventato un caso unico nello sport mondiale. Negli Usa la legge sanitaria del singolo Stato è superiore al nome e al blasone, non ammette regole. E Irving viene trattato come un normale cittadino. Finora non si registrano casi analoghi, così importanti, negli altri sport. Nel tennis i nodi potrebbero venire al pettine per gli Australian Open, che potrebbe essere il primo Slam no-vax. Ma non è ancora presa una decisione ufficiale.

A New York il Barclays Center e il Madison Square Garden dove giocano i Knicks, richiedono a tutti i dipendenti e ospiti di mostrare la prova di aver ricevuto almeno una dose di vaccino per entrare. San Francisco ha un requisito simile che si applica al Chase Center, dove giocano i Golden State Warriors. Significa che i giocatori di Knicks, Nets e Golden State non possono giocare le 41 partite casalinghe delle loro squadre durante la regular season se non sono vaccinati. Le ordinanze di New York e San Francisco non si applicano ai giocatori delle squadre ospiti.

In ogni caso i giocatori non vaccinati devono affrontare una serie di restrizioni: sono tenuti a rimanere a casa o in hotel quando non sono impegnati in partita o negli allenamenti; non sono autorizzati a mangiare con i compagni di squadra vaccinati, che hanno molta più libertà di cenare fuori e interagire con il pubblico.

Kyrie Irving di fatto si è estromesso. E i Nets hanno deciso di tenerlo fuori rosa. Una rinuncia dolorosa. E’ come se lo United rinunciasse a Ronaldo, o il Real a Benzema. Hanno comunque Kevin Durant e James Harden, ma insomma.

I Nets lo hanno messo davanti ad un ultimatum a Irving: vaccinati o resti a casa.

“Senza dubbio, perdere un giocatore del calibro di Kyrie fa male”, ha detto Sean Marks, general manager dei Nets. “Non lo negherò. Ma alla fine della giornata, la nostra attenzione, l’attenzione dei nostri allenatori e l’attenzione della nostra organizzazione devono essere su quei giocatori che saranno coinvolti qui e che parteciperanno pienamente”.

Marks ha affermato che la decisione di escludere Irving da tutte le partite e gli allenamenti è stata presa da lui stesso e da Joe Tsai, il proprietario dei Nets. “Questa è una scelta che Kyrie ha preso, e lui ne era consapevole”.

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