Secondo le regole di New York Irving non può accedere al palazzetto: ogni partita che salta gli costa 380.000 dollari. Ma ora rischia anche il taglio
In Nba un campione no-vax è prima di tutto un uomo che non accetta le regole di convivenza imposte dalle autorità sanitarie, e solo poi un campione. E come tale viene trattato. Senza scappatoie, o deroghe. Accade così che la superstar dei Brooklyn Nets Kyrie Irving viene esclusa dagli allenamenti con i compagni, e non potrà giocare nessuna partita in casa. Semplicemente perché le regole a New York impongono almeno di aver ricevuto una dose per accedere a locali chiusi per allenarsi o giocare le partite.
Irving è un caso, ovviamente. L’Nba e la sua franchigia sono stanchi di dover sopportare un tale atteggiamento. Il playmaker non ha partecipato all’ultimo allenamento dei Nets tenutosi a Brooklyn, alimentando le voci sulla sua precaria situazione.
Dopo essersi allenato con la squadra la scorsa settimana a San Diego, Irving ha saltato il primo allenamento della squadra a New York. E ovviamente i Nets hanno anche escluso la possibilità di cambiare la sede degli allenamenti in modo che il Irving possa lavorare con il resto della squadra: “No, questa è casa nostra, è qui che andremo a lavorare”, ha detto il coach Steve Nash.
Irving guadagna 35 milioni di dollari a stagione, e poiché il suo club non ha alcuna intenzione di pagarlo per stare a casa potrebbe perdere quasi la metà dei suoi guadagni (circa 16 milioni di dollari) se perdesse tutte le partite casalinga della regular season a causa del mancato vaccino. Ogni partita che salta gli costa la bellezza di 381.181 dollari.