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DDay.it (il quotidiano on line dell’hi-tech) promuove lo streaming Amazon e spiega la differenza con Dazn

Il record di banda usata, con un picco di 1.400 Terabit/s, spiega che il calcio in streaming si può fare e anche bene. Dazn ha investito tantissimo in diritti e forse doveva investire di più sulla tecnologia alla base del suo stack.

DDay.it (il quotidiano on line dell’hi-tech) promuove lo streaming Amazon e spiega la differenza con Dazn

“Amazon non stecca il debutto. Inter – Real Madrid è una lezione di streaming”, titola così DDay.it il quotidiano dell’hi tech che si occupa di questi temi, ed è un riferimento per il settore (qui c’è scritto che cos’è e da chi è realizzato). Ci scusiamo ma ci sembra utile riportare quasi integralmente l’articolo, ovviamente con il link.

Il colosso di Seattle non ha premuto nemmeno troppo sull’acceleratore: aveva annunciato l’intenzione di inviare nelle case un flusso 4K HDR per i TV compatibili, ma probabilmente, visto anche quanto successo ieri sera a Infinity, ci ha ripensato e per il debutto ha tenuto un basso profilo. Il 4K, si spera, arriverà alla prossima. Nel compenso ha ripiegato su un eccellente 1080 a 50 Hz con 10 Mbps di banda, ovviamente compresso in HEVC.

Se escludiamo le grafiche con una risoluzione un po’ bassa, e l’audio con un downmix anche lui poco sostenuto, il quadro complessivo è stato eccellente. In Italia difficilmente abbiamo assistito ad uno streaming di un evento sportivo live così di ampio spettro con questa qualità, e pure il confronto con lo streaming di Sky, sempre ottimo, vede Amazon comunque vincitrice, sebbene con un distacco ridotto.

Per trovare di meglio stasera ci si doveva rivolgere al satellite che, con Liverpool – Milan, ha ribadito ancora una volta che è sempre pronto a dare sempre il massimo. Sky su Sky Q ha mostrato un 4K di ottima qualità, un segnale che confrontato con quello che Infinity “ha provato” a trasmettere via internet per la stessa partita, anche lei di assoluto interesse, ha messo in serio imbarazzo la pay TV di Cologno Monzese.

Tornando a Inter – Real Madrid, trattandosi di una trasmissione vista da milioni di persone su diversi dispositivi, è difficile fare una analisi precisa: chi l’ha vista su Apple TV o su Sky Q tramite l’app integrata ha visto una partita impeccabile, anche se qualcuno ha lamentato ogni tanto un leggero glitch audio. Altri, su Fire TV Stick classica, hanno avuto problemi di framerate. C’è anche chi ha avuto delle interruzioni, dovute probabilmente alla rete locale o a qualche nodo troppo carico. Segnalazioni sporadiche, niente che abbia portato ad lamento virale.

Il debutto di Amazon nel mondo del calcio in Italia è da 8: se DAZN avesse trasmesso fino ad oggi la serie A in questo modo, nessuno avrebbe avuto nulla da dire, anzi. Avrebbero tutti osannato il nuovo “calcio via rete” che la Lega Calcio ha voluto e preteso, abbandonando la tradizione e voltando le spalle al suo partner storico.

La serata di oggi è per certi aspetti rivelatrice: la quantità di utenti che hanno seguito la partita, e la quantità di byte mossi da Amazon, è stata tale che al Mix di Milano hanno fatto registrare un record di banda usata, con un picco di 1.400 Terabit/s. Questo vuol dire che, nonostante le critiche all’infrastruttura italiana spesso ingenerose, il calcio in streaming si può fare. Si può fare anche bene.

La serata di oggi ci dice tuttavia che non va fatto nel modo in cui DAZN ha provato a trasmetterlo fino ad oggi o, ancora peggio, come ha provato a farlo Mediaset Infinity. Dopo il disastro di ieri sera, blackout totale, questa sera per Infinity è stata la sagra del frame rate ballerino e della risoluzione bassa. Neppure il prezzo basso è una giustificazione per tale risultato. Ci risulta che Mediaset abbia provato per tutto il giorno a risolvere i problemi avuti ieri, cambiando anche le impostazioni delle CDN e i collegamenti degli encoder Harmonic, ma si sia trovata davanti alla dura realtà. Lo streaming con milioni di persone è diverso da quello con le 100.000 persone che guardavano la Champions ai tempi di Premium, quando c’era anche il digitale terrestre e c’era comunque anche Sky. Stasera non c’è stato il blackout di ieri, ma i problemi sono rimasti: l’infrastruttura mostra tutti i suoi limiti.

DAZN ora ha un bel grattacapo da risolvere: la scusa della rete italiana inadeguata non regge piu, e deve capire in breve tempo come poter risolvere una situazione che fino a questa sera non era così delineata. Lo chiedono gli abbonati, lo chiederà anche la Lega Calcio che non resterà zitta di fronte ad una differenza neppure troppo sottile di prestazioni e qualità.

Per DAZN però la serata di oggi è anche una buona notizia: se ci è riuscita Amazon può riuscirci anche lei. Deve solo trovare il modo più veloce e rapido e quali sono le cose da cambiare, cercando di capire cosa oggi li separa dal dare un prodotto simile a quello che ha dato Amazon stasera. Possono essere le scelte tecniche, ad esempio puntare ancora sull’Mpeg4 rispetto all’HEVC, possono essere i client poco ottimizzati o possono essere le CDN che non sono dimensionate correttamente. Possono anche essere problemi di costi, con una pay TV che ha investito tantissimo in diritti e che forse doveva investire di più su quella che era anche la tecnologia alla base del suo stack. L’abbonato che spende 29.99 euro per la Serie A, ogni mese, non vuole però sapere quale sia il motivo, vuole vedere bene.

Ogni volta che aprirà DAZN, e troverà anche un buon 720p stabile come quello che molti utenti hanno comunque visto, con soddisfazione, in queste prime giornate, si ricorderà comunque di quell’immagine perfetta, fluida, di alta qualità che è riuscito a godersi il mercoledì sera con la stessa connessione e con la stessa TV. Al costo di soli 36 euro all’anno.

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