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Galeazzi: «Malagò? Ha un culo grande così, ma si merita tutto. Paola Ferrari? Troppo invadente»

Al CorSport: «Alla Rai mi hanno fatto di tutto, non mi hanno perdonato il successo. Tortu ha vinto pure contro Jacobs, i due non si prendono» 

Galeazzi: «Malagò? Ha un culo grande così, ma si merita tutto. Paola Ferrari? Troppo invadente»

Sul Corriere dello Sport una lunga e bella intervista a Giampiero Galeazzi (di Giancarlo Dotto). Commenta le straordinarie Olimpiadi dell’Italia. Con un particolare cenno al presidente del Coni, Giovanni Malagò.

«E’ un combattente, un uomo che non s’è mai tirato indietro. S’è messo sulle spalle tutto il mondo sportivo, contro i politici che non lo possono vedere. C’ha un culo grande così, ma se lo merita tutto».

Dice di essere più emozionato per i due ori in sequenza dell’atletica che per la vittoria della Nazionale di Mancini agli Europei. E commenta le insinuazioni su Jacobs.

«Quello che ci hanno fatto gli inglesi dopo il calcio era roba da chiudere le ambasciate. Hanno rifiutato le medaglie, ci hanno sputato in faccia. Noi italiani non siamo molto amati all’estero per la brutta nomea».

Sulla copertura della Rai ai Giochi:

«Abbiamo una buona scuola di base. Abbiamo sempre fatto bene alle Olimpiadi. Il migliore? Bragagna con l’atletica. Bene anche il nuoto. In altri sport ci siamo arrangiati con i tecnici, qui manca però il senso del racconto, cioè tutto. Mi sono piaciute le donne a Tokyo, nei commenti e nelle cronache».

Sul suo passato in Rai.

«Mamma Rai ti dà e ti leva. Io sono stato fortunato perché a un certo punto ero come Baudo e Martellini messi insieme. Spettacolo e sport. Ho spinto troppo. Dovevo fermarmi prima e pensare un po’ alla carriera. M’hanno fatto veramente di tutto… m’hanno tolto il canottaggio due anni prima di andare in pensione. Un dispiacere enorme. Diceva Lello Bersani: tutto è permesso in Rai fuor che il successo. Ho pagato questo. Andavo tra la gente e sembravo l’apostolo. Sempre dritto come un treno, mai fregato niente ai detrattori».

Su Paola Ferrari, che ha annunciato l’addio dopo i Mondiali.

«Non ne sentirò molto la mancanza. Ci ho lavorato parecchio insieme. Ultimamente era molto migliorata. È sempre stata troppo invadente. Monopolizza lo spazio, ha prevaricato il suo ruolo. Prima non si preparava, ora ha imparato a farlo».

L’immagine più bella di questi Giochi è per lui la corsa in ottava corsia di Filippo Tortu.

«Lui lì era al bivio della sua storia di atleta: se perdeva era la fine per lui. Ha vinto contro tutti, ha vinto pure contro Jacobs. Ho rivisto il Mennea di Mosca, la corsia era la stessa. Jacobs lo aveva cancellato, l’aveva sportivamente ammazzato. E mi sa che tra i due c’è pure un po’ di freddo, non si prendono tanto. L’ho capito dalle interviste dopo l’oro. Filippo era un po’ sulle sue quando gli chiedevano di Jacobs».

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