Al Messaggero: «I Giochi erano il mio sogno. All’inizio non riuscivo neanche a guardare le gare. Contro Djokovic avrei giocato anche con una gamba sola»
Matteo Berrettini parla dopo tanto tempo. Lo fa al Messaggero. Rivela che ha giocato da infortunato la finale di Wimbledon con Djokovic. Aveva subito la lesione in semifinale contro Hurkacz. Il Messaggero scrive che ha avvertito una fitta in finale sul risultato di un set pari.
«È stata durissima, ho passato brutti momenti, dolore fisico e dolore dell’anima».
Una lesione al quadricipite che ora è guarita. Ripartirà dal torneo di Cincinnati.
Il dolore è stato dover rinunciare alle Olimpiadi.
«Non mi nascondo, sono stato molto male. Sono passato dalla felicità immensa (…) Dal momento più bello sono precipitato in quello più brutto. Gli infortuni fanno parte della carriera di un atleta, ma questo mi ha privato di un sogno che rincorrevo fin da ragazzo, l’Olimpiade».
«All’inizio ho reagito male, malissimo. È stato uno choc grandissimo, una delusione. (…) Ci ho messo un po’ a riprendermi, sono stato parecchio giù, non riuscivo nemmeno a vedere le gare. Per giorni mi sono isolato, non ne volevo sapere di niente e nessuno».
Dell’infortunio dice
«Sì, in finale ero infortunato, lo sapevo, me lo sentivo e un atleta lo sa quando si fa male, anche prima della diagnosi di un medico. Ho sentito la gamba tirare in semifinale, la lesione già c’era, ma quella finale la avrei giocata anche con una gamba sola. Voi che avreste fatto? Potete biasimarmi?».