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Decisamente meglio con Mertens, tardiva la sostituzione di Osimhen

Il nigeriano ha fatto molta fatica a mantenere palla e a favorire la risalita della squadra. Il punto è stato ben accetto da entrambe

Decisamente meglio con Mertens, tardiva la sostituzione di Osimhen
foto Hermann

La vera buona notizia della serata è la riaccensione di uno dei due tabelloni dello stadio. Poco importa se è stato rimesso in funzione per trasmettere il coro – che fortunatamente viene proposto poco – realizzato per creare un po’ di engagement con i tifosi in epoca Covid.

L’Inter che si presenta al Maradona è nella sua versione beta: Eriksen titolare, si chiude bene, aspetta e manovra poco ma quando lo fa è pericolosa con le sue frecce. Conte punta molto anche sul movimento contemporaneo degli attaccanti, con Lautaro Martinez che nelle fasi iniziali riesce sistematicamente ad attirare Manolas fuori dalla linea per far spazio a Lukaku.

Dall’altro lato il Napoli non disdegna l’onere di fare gioco, imposta e pressa in modo discreto, ma l’unica conclusione in porta di tutto il primo tempo è tutt’altro che temibile: un sinistro di Fabian Ruiz che Handanovic blocca senza problemi. In una gara del genere, le occasioni migliori nascono da palla inattiva e le hanno in nerazzurri, che possono contare su ottimi battitori e uomini d’area. Lukaku colpisce un palo e una traversa, in modo che sul piano delle palle gol gli ospiti possano avere da recriminare. Sono gli azzurri (per così dire vista la tenuta Kappa/Burlon) ad andare all’intervallo in vantaggio per un’autorete del portiere avversario, travolto da De Vrij su un cross di Insigne.

Il tutto dura poco. Conte cambia strategia per la ripresa, chiede un attacco dell’area molto più significativo per trovare il pareggio. Il tecnico viene così ben presto accontentato. Gli esterni partono con facilità e cercano insistentemente Lukaku. La difesa collassa a ridosso della porta ed Eriksen la punisce con un missile di sinistro da fuori dopo l’intercetto di Manolas. Il Napoli accusa il colpo, Osimhen fa molta fatica a mantenere palla e a favorire la risalita della squadra, anche se Gattuso aspetta quasi la mezzora della ripresa per la staffetta in attacco. Con Mertens le trame della fase offensiva diventano più fitte, favorendo il fraseggio nei pressi dell’area.

Nel frattempo i nerazzurri calano il livello d’intensità, gestendo il ritmo. Le impressioni della vigilia, quelle per cui un punto sarebbe stato comunque ben accetto, vengono in sostanza confermate. Ma come spesso accade, la remissività è un atteggiamento pericoloso nel calcio: la traversa di Politano e il rigore revocato fanno tremare Conte nel finale. In fin dei conti, l’Inter ha fatto la partita che voleva e al Napoli, dopotutto, è andata bene così.

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