Società e squadra si accordarono un anno fa, ma adesso la situazione sembra molto diversa: è una stagione in cui è di fatto successo di tutto, forse perché di tutto è stato fatto succedere.
Quasi un anno fa, ricorda il Corriere dello Sport, fu proprio la Juve a fare scuola in pieno lockdown trovando un accordo tra società e calciatori per il congelamento di quattro mensilità di stipendi, poi in parte ridistribuiti in seguito. Oggi, che gli effetti della pandemia si sono aggravati sulle economie dei club e non solo, considerando anche che la corsa in Champions dei bianconeri non è durata così a lungo come si sperava, la Juve è dovuta nuovamente correre ai ripari.
la dirigenza bianconera avrebbe infatti già chiesto al gruppo squadra un altro sacrificio del tutto simile, rimandando al prossimo esercizio il pagamento almeno parziale degli stipendi di marzo, aprile, maggio e giugno
Toccherà ovviamente ai calciatori decidere se andare incontro alla società e sgravarla di circa 80 milioni di spese che potrebbero restituire ossigeno al bilancio della Juve.
Ma il momento, come sottolinea il Corriere, non è proprio analogo a quello della passata stagione.
Sempre leader ma con la clessidra rovesciata sono i vari Buffon e Chiellini, mezza squadra è sul mercato, la posizione di Andrea Pirlo può sembrare meno stabile di quella di Maurizio Sarri che solo in estate perse il controllo della situazione, il caso McKennie-Arthur-Dybala è solo l’ultimo di una stagione in cui è di fatto successo di tutto, forse perché di tutto è stato fatto succedere.
