Corsera: il supermanager Hsbc tra i contatti di Bochicchio che ha truffato Conte
È quanto emerge da due foglietti ritrovati in casa dell'italiano e che lo collegherebbero a Samir Assaf 61enne libanese ai vertici della seconda banca al mondo

(foto Hermann)
Il Corriere della Sera mette in luce oggi ulteriori particolari sulla figura di Massimo Bochicchio, il finanziere divenuto famoso per aver truffato (tra gli altri) figure come Antonio Conte e Patrice Evra. Il quotidiano ha infatti analizzato i rapporti tra il truffatore e Samir Assaf, 61enne libanese ai vertici della seconda banca al mondo, HSBC. Due figure che sembrerebbero distanti anni luce e invece sono bastati due fogli a metterli insieme
quelli sequestrati il 23 febbraio dalla GdF milanese a casa di Bochicchio. Scarabocchi su quanto stretto con il 61enne Samir Assaf (e cucito da 15 milioni in ballo) fosse il rapporto di Bochicchio, fattosi le ossa nel vivaio del «Maddof dei Parioli» (cioè del finanziere Gianfranco Lande condannato nel 2015 per 160 milioni di truffa a gente dello spettacolo), e capace di conquistare la fiducia dell’allenatore dell’Inter Antonio Conte (per 24 milioni), del difensore Patrice Evra, dell’ambasciatore italiano in Gran Bretagna Raffaele Trombetta, o di tanti imprenditori del «generone» romano acquartierato al Circolo Aniene del presidente Coni Giovanni Malagò.
Quando Bochicchio lavorava per HSBC, tra il 2008 e il 2010, aveva fatto credere che il suo fondo Kidman fosse di proprietà della banca cinese, o comunque ricollegabile a un istituto di grande solidità. Affermava che ci fosse l’avallo di Assaf, come se fosse lui che di volta in volta, rimuoveva i temporanei stop imposti dall’antiriciclaggio sulle operazioni di Bochicchio.
A conferma il Corsera riporta anche le parole di Marzio Perelli, ex manager di HSBC e ora a Sky.
“Questo Samir, che è il n. 3 della banca… Bochicchio diceva che con lui aveva questo rapporto dove aveva una certa facilitazione… infatti (il fratello di Conte, ndr) mi ha fatto vedere tutti i messaggi dove il bonifico era stato bloccato dalla banca per la compliance, e lui si messaggiava con questo Samir che gli diceva: non ti preoccupare, adesso sblocchiamo tutto quanto”.