A La Stampa: «Oggi ho imparato ad amarmi un po’ di più. I figli di Loredana? Sono le persone libere, emancipate, anticonformiste, che lottano contro i pregiudizi, non hanno paura della diversità»
La Stampa intervista Loredana Bertè. Ospite a Sanremo, ha cantato il suo nuovo singolo, “Figlia di…”. Un testo autobiografico, spiega.
«E’ autobiografico l’ho scritto con Pula su musica e con la produzione di Luca Chiaravalli riflettendo sul traguardo dei ‘70. Ho fatto un bilancio e non poteva che venir fuori Figlia di.. , perché ho dovuto sempre bastare a me stessa, essere padre, madre, figlia di me stessa e rinascere sempre da me stessa».
Loredana indica quali sono i suoi figli:
«Le persone libere, emancipate, anticonformiste, che lottano contro i pregiudizi, non hanno paura della diversità. Quelli che si sono fatti da soli e sono se stessi camminando sempre a testa alta, fregandosene di quel che dice la gente».
Parla di sé. Non sempre si è voluta bene.
«Oggi ho imparato ad amarmi un po’ di più, ho fatto pace con me stessa. Ho passato periodi bui ma come un’araba fenice son sempre risorta dalle mie ceneri. Sì, talvolta sono stata anche invidiata e l’invidia è una brutta bestia che devo dire non mi appartiene affatto!»
Sul suo rapporto con le donne:
«Sono sempre stata dalla parte delle donne, ho sempre avuto sentimenti di sorellanza, aiuto reciproco, condivisione.
Al mio penultimo album ho dato anche il titolo Amici non ne ho… ma amiche sì! e questa la dice già lunga. Quando le donne si mettono insieme non ce n’è per nessuno. Le persone a me più vicine sono quasi tutte donne. C’è una grande intesa, mi fanno sentire al sicuro…»
Ancora sul suo singolo:
«Figlia di… è un grido di emancipazione femminile, nel segno di tutte le donne che si sono fatte da sole e bastano a se stesse».
E sui suoi 70 anni:
«I 70 sono i nuovi 50 anche se io me ne sento sempre 25».