POSTA NAPOLISTA – Col suo post-partita, ha coperto la pessima prestazione. Un colpo di genio. Ma era e resta unfit per il Napoli, il suo ingaggio è sembrato un messaggio: “preparatevi al peggio”
Chapeau a Gattuso. Andare in televisione e vendere il proprio problema di salute, evitando critiche, fischi e pernacchie è stata una mossa geniale, l’unica, in una giornata in cui non gli è riuscito nulla. Nemmeno a dirlo l’allegra e solidale tifoseria partenopea si è immediatamente schierata al fianco di quest’uomo coraggioso che ha ammesso la propria debolezza personale, tralasciando furbamente le proprie nequizie professionali.
Gattuso per il popolino azzurro e stampa napoletana è come Sarri: intoccabile. Il mondo social è “hompatto” con il tecnico. In tanti, disinformati, dicono che anzi Gattuso sta friggendo il pesce con l’acqua, visto che i valorosi azzurri non percepiscono stipendio da sei mesi. Purtroppo le reazioni del mondo social sono univoche. Sparuti sono quelli che “solidarietà, però”. Insomma tutti contenti. O quasi. Ma si sa vincere per i tifosi del Napoli è un optional. A loro basta un rifugio antiatomico. Perché vogliono solo stare tutti insieme, marcendo nella mediocrità, più che nella voglia di vincere.
È paradossale che un uomo di calcio come Gattuso vada in televisione a dire quello che ha detto. Anche perché il calabrese non allena da solo. Ha un nutritissimo staff tecnico che dovrebbe fare in toto le sue veci, ed invece pare che lo staff non sia in grado di sopperire ad una fisiologica assenza del proprio malconcio leader. Ma del resto se l’arma di salvataggio si chiama Fernando Llorente, sino a ieri a zero minuti in stagione, dimostra la totale confusione e disperazione della guida tecnica del Napoli. Va bene ci sono diverse assenze, ma il Napoli aveva comunque le risorse per vincere contro un Torino alla disperazione.
Le perplessità sulla gestione Gattuso non nascono dalle ultime due settimane. Se il buongiorno si vede dal mattino l’iniziale 1-4 (una vittoria e quattro sconfitte) rappresentano una plastica dimostrazione che Gattuso era ed è “unfit” per questa squadra. Del resto Il Napoli veniva da anni vissuti al massimo delle proprie possibilità, di contro arrivava il tecnico delle situazioni disperate: Sion, Pisa, Palermo ed Ofi Creta, prima di approdare al fallimentare Milan cinese. Tutte situazioni al limite. Dove Gattuso poteva incidere, ed ha inciso, sopperendo a voragini societarie. Il passaggio alla mediocritas gattusiana è stato forse eccessivamente traumatico. Come a voler denunciare un “preparatevi a peggio”. Cosa che sta puntualmente accadendo. Probabile che tra qualche anno con Capuano in panchina rimpiangeremo Gattuso.
Venio Vanni ilnapolista © riproduzione riservata