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Miozzo: «Avremmo dovuto chiudere tutto, ma sarebbe scoppiata la rivoluzione»

Al Giornale: «Con una nuova ondata sarà difficile trovare i medici e gli infermieri se saranno tutti impegnati a curare i malati. Di sicuro la curva dei contagi aumenterà»  

Miozzo: «Avremmo dovuto chiudere tutto, ma sarebbe scoppiata la rivoluzione»

Il Giornale intervista Agostino Miozzo, coordinatore della Protezione Civile e membro del Comitato tecnico scientifico. Commenta il nuovo Dpcm del governo. Secondo lui la stretta natalizia non è affatto eccessiva.

«Non dimentichiamoci che un mese fa avevamo 40 mila casi di Covid al giorno. E se si allargano troppo le maglie dei permessi, a gennaio si mette a rischio tutto: la riapertura delle scuole, delle attività produttive e anche l’avvio della campagna vaccinale. Con una nuova ondata epidemica sarà difficile trovare i medici e gli infermieri se saranno tutti impegnati a curare i malati».

Non si è seguito l’esempio della Germania, con la chiusura totale, per un solo motivo: il timore di una “rivoluzione”, anche perché in molti avevano già acquistato i biglietti per tornare nelle rispettive case, dalle proprie famiglie.

«Molti avevano già comprato i biglietti, se avessimo bloccato tutto sarebbe scoppiata la rivoluzione. I movimenti erano già in corso, non c’era altra possibilità se non quella di ricordare a tutti di usare prudenza, prudenza, prudenza».

Difficile, però, controllare tutti gli spostamenti, soprattutto quelli in auto.

«Di sicuro in queste settimane la curva dei contagi aumenterà».

 

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