La squadra campana ha giocato in 9 contro la Viterbese. «L’umanità e il buon senso che fine hanno fatto?». «E se abbiamo contagiato qualche civile?». Il sindaco di Caserta pronto a querele in caso di aggravamento del focolaio
Sul Corriere dello Sport il caso della Casertana. Ieri la squadra campana, con 15 calciatori positivi al Covid, si è vista negare il rinvio della partita contro la Viterbese ed è stata costretta a scendere in campo con 9 giocatori soltanto. Alcuni dei quali, tra l’altro, febbricitanti, anche se negativi al tampone.
Con un duro comunicato, il club ieri ha descritto bene la situazione che si è trovato a vivere, accusando la Viterbesedi aver rifiutato il rinvio, “che secondo logica sarebbe stato inevitabile”.
Nella nota è scritto nero su bianco che sarebbe occorso “un rispetto maggiore” per i calciatori, soprattutto
“in un momento storico in cui si invitano, anzi si obbligano, i cittadini italiani a restare a casa, una squadra di calcio, falcidiata da un nemico invisibile, si vede costretta a scendere in campo a tutti i costi. Un segnale imbarazzante all’intera comunità. Alla luce di ciò la salute pubblica non diventa più priorità, ma passa in secondo piano rispetto ad altri interessi”.
Una decisione assurda, conclude il comunicato.
Il Corriere dello Sport riporta le dichiarazioni dei vertici del club. Il presidente D’Agostino, l’allenatore Guidi e l’attaccante Castaldo, nel post-gara, hanno detto:
«Ci vergogniamo di essere italiani».
D’Agostino è tornato ad attaccare la Viterbese:
«L’umanità e il buon senso che fine hanno fatto? Al nostro invito di rinviare la partita, ci hanno risposto che era troppo importante per la salvezza. Prendiamo atto che ci sono cose più importanti della salute».
Guidi ha giustamente evidenziato la preoccupazione per quanto potrebbe accadere nei prossimi giorni. In campo, come detto, c’erano giocatori con la febbre.
«E chi ci dice che non possano positivizzarsi nelle prossime ore?. Sabato, con sette positivi già accertati, c’hanno costretto a partire in traghetto per Palermo. E se abbiamo contagiato qualche civile? Per fortuna avevamo un bonus a disposizione, altrimenti ci avrebbero fatto giocare anche contro il Bisceglie. Mercoledì ci manderanno a Castellammare di Stabia. Saremo in dieci, rientra Konatè, mancherà ancora Buschiazzo squalificato, Bordin ha una frattura, Matarese si è rotto un ginocchio. Ma sì, giochiamo, tanto a loro cosa importa se ci ammaliamo».
Ora, scrive il Corriere dello Sport, il sindaco di Caserta, Carlo Marino, promette querele se il focolaio nel gruppo squadra della Casertana dovesse aggravarsi nei prossimi giorni.
«L’umanità e il buon senso che fine hanno fatto? Al nostro invito di rinviare la partita, ci hanno risposto che era troppo importante per la salvezza. Prendiamo atto che ci sono cose più importanti della salute».