ilNapolista

Maietta: “Non tifo Napoli, sono avellinese. Sono una persona estremamente ordinata e terza”

“Al Coni ci sono cinque scenari possibili. Non esprimo giudizi su quello che ha fatto la Corte finché non arrivano le carte”

Maietta: “Non tifo Napoli, sono avellinese. Sono una persona estremamente ordinata e terza”
during the Italian Serie A football match SSC Napoli vs Fc Juventus.

L’avvocato Angelo Maietta, membro del Collegio di garanzia del Coni, ha rilasciato un’intervista a ilbianconero.com. Nei giorni scorsi le sue dichiarazioni hanno destato scalpore, tanto che il Coni ha deciso che esaminerà il ricorso del Napoli a sezioni unite.

“Innanzitutto volevo dire che io non ho nessun cuore azzurro, sono avellinese! Comunque, per il ruolo che ho, e guai se facessi il contrario, di esprimere giudizi su Juventus e Napoli non importa assolutamente niente. Ci portano le carte e io non parteggio né per l’uno né per l’altro. Io vorrei che si leggessero correttamente le mie parole”.

Maietta spiega quali sono gli scenari possibili presso il Coni.

“Primo, ricorso inammissibile e si chiude tutto. Secondo, ricorso ammissibile, ma rigettato, quindi si conferma quanto detto nella sentenza di appello. Terzo, ricorso accolto con rinvio, perciò si rimanda ad altra sezione della Corte d’Appello, specificando i principi di diritto a cui doversi uniformare. Quarto, totale riforma della sentenza d’appello, con annullamento e azzeramento delle sanzioni. E quinto, accoglimento parziale, ovvero: il Napoli ha fatto qualcosa che non doveva fare, ma essendoci altre argomentazioni che incidono su diritti di un certo tipo, la sanzione è troppo grave e si possono annullare o il 3-0 a tavolino o il punto di penalità. Finito questo, si può andare al Tar e poi eventualmente al Consiglio di Stato”.

Sul ricorso al Consiglio di Stato:

“Per che cosa si fa ricorso al Consiglio di Stato? Chirico ha ragione quando cita le sentenze della Corte Costituzionale, ma quando cita l’ultima del giugno 2019, e non nel 2018, va spiegata bene la situazione. La Corte sostanzialmente dice: “È vero che la legge 280 comma 2 e 3 dice che non si può andare al Tar per lamentare violazione dei diritti soggettivi per le sanzioni di tipo-tecnico sportivo, ma attenzione c’è un’eccezione. Poiché il bene vita e i cosiddetti diritti soggettivi, che possono essere ricondotti a interesse nazionale nell’ordinamento giuridico della Repubblica, possono essere derivanti dalle sanzioni, come in questo caso, allora è possibile che ci possa essere una forma di tutela. La tutela risarcitoria, di cui io ho parlato, può essere di due tipi: forma specifica o per equivalenti“.

E continua:

“Cosa si intende? Quando io parlo quindi di tutela risarcitoria voglio dire: le parti in causa possono prendere soldi oppure chiedere a mo’ di risarcimento, perché lo prevede il Codice Civile, il reintegro in forma specifica, ossia la ripetizione della gara. Ma non sono cose che io dico per illudere qualcuno. Io ho dato un commento tecnico. Il merito non lo decido. Non posso disquisire di quello e non m’interessa neppure. Sia perché non conosco le carte, sia perché il Collegio di Garanzia non può fare riesame nel merito, sia perché io non esprimo giudizi su quello che ha fatto la Corte finché non arrivano le carte. Io sono una persona estremamente ordinata e terza“.

Sul ricorso al Tar:

“Il perimetro è molto ristretto: la norma dice “Puoi andare al Tar se ci sono diritti soggettivi violati talmente forti che sono utili all’interno dell’ordinamento della Repubblica”

I toni duri della sentenza della Corte Sportiva di Appello possono influire sul Coni?

“No assolutamente. Il Collegio di Garanzia deve solo valutare se c’è stata una violazione di norme di diritto oppure se la motivazione è contraddittoria. Solo questo”.

ilnapolista © riproduzione riservata