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In Inghilterra tornano i tifosi allo stadio, e gli allenatori protestano: “Ovunque o niente”

La metà dei club continuerà a giocare a porte chiuse. Bielsa guida le critiche: se non tutti hanno i tifosi si mina l’integrità del campionato

In Inghilterra tornano i tifosi allo stadio, e gli allenatori protestano: “Ovunque o niente”
Bielsa

Gli allenatori della Premier League protestano contro il ritorno del pubblico allo stadio, con misure diverse da zona a zona. Questa diversità di trattamento, dicono, mina l’integrità del campionato.

Lo scrive il Telegraph: solo la metà dei club di punta potrà riaccogliere i tifosi secondo le nuove regole del governo. I capofila della protesta sono Marcelo Bielsa e Steve Bruce del Newcastle United. Secondo il carismatico tecnico del Leeds la revoca parziale delle porte chiuse solo per alcune squadre è “ingiusta” perché “la presenza dei tifosi ha un effetto sui risultati”.

A dieci squadre della Premier League sarà consentito riaprire i tornelli a partire da mercoledì prossimo, ma solo per un massimo di 2.000 tifosi, anziché i 4.000 che alcuni avevano sperato una volta inseriti nel Livello 2 di sicurezza.

In totale, 45 degli 89 club professionistici in Inghilterra restano in Tier 3, il grado più alto di restrizioni (equivalente alla nostra zona rossa) e devono continuare a giocare a porte chiuse.

“Forse dovrebbe esserci una regola che dice che se i tifosi non sono ammessi in tutti gli stadi, allora non dovrebbero essere ammessi affatto”, ha detto Bielsa. “Dovrebbero cercare di mantenere la concorrenza il più uguale possibile. E’ solo buon senso. La presenza dei tifosi incide sui risultati.

Insieme a Leeds e Newcastle, restano fuori i due club di Manchester, Aston Villa, West Bromwich Albion, Wolverhampton Wanderers, Leicester City, Sheffield United e Burnley.

Liverpool, Everton, Arsenal, Chelsea, Crystal Palace, Fulham, Tottenham Hotspur, West Ham United, Brighton e Southampton sono in Tier 2.

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