L’accesso è riservato ai pazienti sintomatici per i quali si prospetta la necessità di ricovero, il paradosso è che la selezione e la valutazione medica di fatto è affidata ai vigilantes
C’è polemica sulle pagine de La Stampa sulla situazione dei posti letto in Campania. Nonostante l’Unità di Crisi abbia diramato un comunicato in cui specifica che non vi è allarme per quanto riguarda la carenza di posti letto, il quotidiano fa un reportage dal Cotugno
visto da fuori, sembra deserto. All’ingresso due guardie giurate filtrano gli accessi con modi ruvidi: «Questo è un ospedale Covid, non si entra senza autorizzazione».
Tutti i reparti dell’ospedale sono stati riconvertiti per accogliere i pazienti covid e nonostante vi sia il divieto al personale sanitario di parlare del tema La Stampa sente un fisioterapista, Alfonso che spiega
«non appena si libera un letto, subito viene occupato, negli ultimi dieci giorni è stato un continuo, io che giro tra i reparti l’ho notato subito»
I numeri in Campania e soprattutto a Napoli sono cresciuti in maniera esponenziale negli ultimi giorni i contagiati hanno quasi raggiunto quota 16mila, 10mila solo a Napoli e provincia, e tutti quelli che necessitano di ricovero sono dirottati al Cotugno, dove, secondo il regolamento affissa fuori
«l’accesso è riservato ai pazienti sintomatici per i quali si prospetta la necessità di ricovero». Il paradosso è che la selezione e la valutazione medica di fatto è affidata ai vigilantes
La situazione desta preoccupazione per i numeri, ma forse non per le condizioni dei malati, come conferma alla Stampa un infermiere dell’ospedale
«Arriva più gente rispetto a marzo, ma in generale sono pazienti meno gravi, perché con un’età media più bassa. Se aumentano i posti letto il sistema tiene, se lo scenario clinico cambia e cresce il numero di quelli da mettere in terapia intensiva, di certo si va in crisi»