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Grassani: «Il Napoli non ha rispettato il protocollo? La Asl informata subito, nessuna contestazione»

Il legale del Napoli sulla boutade di Agnelli: «Per giocare, il Napoli avrebbe dovuto compiere un reato. Il 3-0 sarebbe offensivo»

Grassani: «Il Napoli non ha rispettato il protocollo? La Asl informata subito, nessuna contestazione»
L'avvocato Grassani

Alla Domenica Sportiva è intervenuto il legale del Napoli Mattia Grassani. Intervistato da Jacopo Volpi schierato – lo ha detto – per il regolare svolgimento della partita. Addirittura nel corso dell’intervista ha parlato del 3-0 a tavolino come se fosse una decisione ineluttabile mentre in apertura di trasmissione un suo giornalista – Alberto Rimedio – in collegamento da Torino aveva detto che gli interventi del Cts e del viceministro della Salute Sileri hanno cambiato lo scenario e adesso il 3-0 a tavolino è tutt’altro che certo. 

Ecco le parole dell’avvocato Grassani.

«In materia di Covid-19 l’autorità spetta alle Asl. Il Napoli non è partito solo perché nella giornata di sabato ha ricevuto due comunicazioni da parte di due dipartimenti di prevenzione delle Asl Napoli 1 e 2. E ieri, alle 18.25, quando la squadra era già sul pullman pronto a partire per Capodichino, ha ricevuto un provvedimento del capo di gabinetto della Regione Campania che vietava la partenza. A quel punto il Napoli era di fronte a un bivio: o trasgrediva due provvedimenti dell’Asl che è l’unica competente, e uno del governo regionale, oppure rimaneva a casa e rispettava le leggi dello Stato. Per giocare la partita, il Napoli avrebbe dovuto violare una legge dello Stato e rischiare una denuncia penale. Di fronte a questo bivio, il Napoli ha optato per il rispetto di provvedimenti chiarissimi che non ritenevano che sussistessero le condizioni per viaggiare, al di là del fatto che il volo fosso o meno privato. In albergo a Torino ci sarebbero state altre persone».

«Perché le altre Asl non sono intervenute? Bisogna capire se erano tutte in trasferta o casalinghe. Ricordiamo che non è un diritto della società di calcio poter giocare in deroga, è una facoltà dell’Asl di concedere la deroga. La deroga non è stata concessa e viene messo per iscritto tre volte ieri e ribadito oggi due volte. Il Napoli ha cinque comunicazioni scritte di non partire».

«Il 3-0 a tavolino? Il Napoli ha chiesto il rinvio della partita, non voleva non giocare la partita, solo rinviarla per avere le condizioni per far viaggiare venti persone. È tutto da verificare (come ha detto peraltro il giornalista de La Domenica sportiva) che basta non presentarsi per perdere 3-0 a tavolino. Se ci sono comprovate esistenze oggettive, e ricordo che le leggi dello Stato prevalgono su regolamenti sportivi, in sede di giudice sportivo non è detto che non si possa arrivare al rinvio della gara. Ovviamente, eventualmente il Napoli non accetterebbe il 3-0 a tavolino. Il Napoli lo riterrebbe offensivo del comportamento ligio e rispettoso avuto. Quindi ricorrerebbe in appello, anche di fronte al Coni. Una partita di pallone non può anteporsi alla salute di decine e centinaia di persone

Sulla presunta inosservanza del protocollo buttata lì da Agnelli.

«L’Asl napoli è intervenuta quando il direttore sanitario del Napoli ha comunicato la positività di Zielinski e di un collaboratore tecnico. A seguito di questa denuncia, si è messa in moto la macchina del protocollo Covid rispetto al quale mai è stato contestata una inosservanza da parte del Napoli.

Io non so se De Laurentiis abbia chiesto il rinvio della partita ad Agnelli. So che il Napoli era in pullman per raggiungere l’aeroporto quando tre comunicazioni – due dell’Asl e una della Regione – lo hanno bloccato. Il Napoli si è attenuto al rispetto dell’unico ente legittimato a prendere provvedimenti in materia di Covid-19.

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