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Pippo Inzaghi: “Ho chiamato a casa, mio padre piangeva. Importantissimo aver vinto”

A Sky Sport: “Simone? E’ un esempio per tutti noi allenatori, oggi è stata una bellissima giornata per entrambi”

Pippo Inzaghi: “Ho chiamato a casa, mio padre piangeva. Importantissimo aver vinto”

Dopo la vittoria in rimonta sulla Sampdoria, il tecnico del Benevento Filippo Inzaghi ha parlato ai microfoni di Sky Sport. Oggi i due anticipi del sabato vedevano impegnati sia lui che il fratello allenatore della Lazio. E’ andata bene per entrambi.

“Io perdevo, e ho visto il gol di Lazzari sul tabellone. Quindi c’è stata una piccola felicità pur sullo svantaggio. Simone è un esempio per tutti noi allenatori, oggi è stata una bellissima giornata per entrambi. Lui non è più una sorpresa, per noi è importantissimo aver vinto nonostante fossimo andati in svantaggio”.

Inzaghi ha raccontato la reazione dei genitori.

“Ho chiamato a casa, a mio padre arrivava la linea ma piangeva. Volevo salutarlo”.

Sulla vittoria:

“Credo molto in questa squadra, e mi è piaciuto l’atteggiamento, al di là del due a zero. Volevo giocassimo in quel modo, mi è piaciuta la mentalità. Con quella poi si possono ribaltare i risultati. Sentire i complimenti di Ranieri mi dà grande soddisfazione, poi il percorso è ancora molto lungo e non dobbiamo illuderci. Ma la squadra è stata brava e sono contento”.

Sul suo percorso come allenatore:

“È più facile ricordare i momenti complicati, è meno facile ad esempio ricordare i tempi di Venezia. Se non ci fosse stata la delusione in A probabilmente non ci sarebbe stato il Benevento, in questo sono fatalista. Io, lo staff e il presidente siamo orgogliosi di questi ragazzi, che vengono a giocarsela a testa alta. Poi chiaro che non sia andata a Bologna, ma è andata bene a Venezia. Ricordatevi sempre che la fortuna di un allenatore la fanno i giocatori”.

Ha aggiunto, ridendo:

“Poi mercoledì abbiamo questa amichevole, e speriamo di fare bene”.

E ancora:

“A me non interessa vendere il mio prodotto, cerco di ottenere il meglio dai miei giocatori. Non posso chiedere giocatori più forti alla società, conosco la realtà in cui sono, per cui cerco di far rendere i singoli al meglio”.

 

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