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Nadal, l’unico che ha capito tutto: «lo stadio vuoto è triste? “Deve” essere triste! La gente fuori soffre»

Il campione spagnolo al Roland Garros è l’unico che pare abbia capito il ruolo sociale dello sport: non è un mondo a parte, non può dare messaggi diversi dalla realtà

Nadal, l’unico che ha capito tutto: «lo stadio vuoto è triste? “Deve” essere triste! La gente fuori soffre»

In un momento in cui si combatte una paradossale tenzone a distanza tra chi spinge per far finta di nulla, “ripartire”, riportare la gente allo stadio come se non ci fosse una pandemia, e il virus che di tutte queste cose se ne frega e continua a uccidere persone, l’unico che pare abbia capito il ruolo sociale dello sport è Rafa Nadal. L’unico a dire una cosa talmente sensata da risultare “sconvolgente”: lo sport non vive su un altro pianeta. Non è alieno.

Il campione spagnolo, al termine del primo match vinto al Roland Garros davanti ad un ristretto pubblico di mille persone, va in conferenza stampa e risponde per la millesima volta alla stessa identica domanda che fanno a raffica da quando lo sport è ripartito: lo stadio vuoto non è triste? Cosa si prova a giocare senza pubblico?

Nadal risponde così:

“E’ triste avere un torneo giocato nelle condizioni che stiamo vivendo. Ma il momento lo richiede. Il momento richiede tristezza. Lì fuori c’è tantissima gente che soffre per la malattia, che muore. C’è gente che fa fatica a mantenere il suo posto di lavoro. E’ triste. Ma deve essere triste. Bisogna che sia triste”.

 

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