ilNapolista

«In primavera ricoveravamo il 50% dei positivi, oggi siamo intorno al 10. I numeri fanno ben sperare»

Il direttore sanitario dell’Azienda dei Colli a Repubblica Napoli: «Finora i posti letto sono stati sufficienti, ma se fosse necessario, in autunno, saremmo pronti ad attivarne altri e ad utilizzare l’intero Cotugno»

«In primavera ricoveravamo il 50% dei positivi, oggi siamo intorno al 10. I numeri fanno ben sperare»

Repubblica Napoli intervista il direttore sanitario dell’Azienda dei Colli, Rodolfo Cotenna. Parla di fase subepidemica del Covid.

«Il virus si sposta insieme agli uomini, segue i loro spostamenti e comportamenti sociali. Adesso stiamo vivendo una fase subepidemica, correlata alle abitudini di vita adottate durante l’estate: un’intensa mobilità, soprattutto delle fasce più giovani e attive».

L’ultima ondata di contagi, secondo lui, sta per finire.

«Di sicuro siamo agli sgoccioli: chi doveva tornare è ormai a casa sua, i pochi che ancora sono fuori, stanno anche loro per riprendere la vita abituale nella propria sede di residenza. E perciò va posta particolare attenzione alla individuazione in questa fascia di popolazione di soggetti positivi che rischiano di contagiare nonni e genitori».

Cotenna indica una strada da seguire:

«Dobbiamo scongiurare il pericolo che questa fase epidemica si saldi con la possibile ripresa dei contagi che potremmo registrare con il ritorno in classe dei ragazzi. Se riusciamo a bloccare la diffusione dei contagi registrati ieri, otterremo una circolazione virale meno sostenuta, tale che anche la probabile ripartenza sarà meno rischiosa».

Si dice favorevole all’esecuzione di tamponi a tappeto.

«Il programma della Regione mira a raggiungere in breve tempo i 10mila tamponi al giorno. Va detto però che potrebbe rendersi necessario il superamento di questo limite in autunno quando con l’arrivo dell’influenza stagionale avremo bisogno della diagnosi differenziale indispensabile a interpretare se una febbre sospetta è causata dal Covid o dal virus influenzale. In questa ottica, mai come quest’anno, il vaccino si rivelerà uno strumento insostituibile. Sia per la tutela dei singoli individui, sia per salvaguardare la collettività e contenere il prevedibile stress sui servizi sanitari».

Cotenna dà i dati dei ricoveri. Non sono numeri preoccupanti, dice.

«In primavera ricoveravamo almeno il 50 per cento dei pazienti positivi, oggi siamo intorno al 10. Se i numeri raccontano qualcosa, quelli di oggi fanno ben sperare».

E sull’Azienda dei Colli:

«Ieri si contavano 36 ricoveri, di cui 17 in degenza ordinaria, 16 in Terapia subintensiva e 3 in Rianimazione. Finora, questi posti letto sono stati sufficienti, ma saremmo pronti in ogni momento, sia ad attivarne altri nel corpo G dedicato ai Covid, sia a utilizzare, come in primavera, l’intero Cotugno. Un’eventualità che ci auguriamo rimanga solo un’ipotesi».

ilnapolista © riproduzione riservata