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Damascelli: De Laurentiis come Totò, vota De Luca al posto di vota Antonio

Sul Giornale: continua la sua vita-panettone. Deve essere attore, regista, produttore, cassiere al botteghino, spettatore in sala, allenatore, magazziniere

Damascelli: De Laurentiis come Totò, vota De Luca al posto di vota Antonio

Napoli ha trovato l’erede di Totò. Aurelio De Laurentiis prende l’imbuto e annuncia a condomini, inquilini, coinquilini napoletani tutti: «Vota Vincenzo, quando sarete chiamati alle urne per compiere il vostro dovere, ricordatevi un nome solo Vincenzo De Luca. È lui il migliore»”.

Lo scrive Tony Damascelli sul Giornale, commentando l’insolita campagna elettorale fatta ieri dal patron azzurro a beneficio del governatore della Regione Campania, su Twitter.

“De Laurentiis Aurelio continua a recitare la sua vita-panettone, non lo ferma nessuno, il coronavirus gli ha fatto un baffo, il ricovero è roba passata, la quarantena è robetta per uno che frequenta Los Angeles e Castel Volturno, lui è uno tutto di un pezzo, non guarda in faccia nessuno, sfida il Nord, se ne fotte di chi lo critica nei quartieri spagnoli, siede a capotavola anche quando mangia da solo, arrivando al punto di coinvolgere pure il calcio Napoli e non si sa a quale titolo, forse Koulibaly è interessato all’elezione? Forse il suo sodale belga Mertens prova eccitazione per il governo regionale? O gli inquilini della curva A del San Paolo non vedono l’ora di seguire l’invito di ‘o presidente?”.

Interrogativi di cui, scrive Damascelli, il presidente non si cura. E conclude:

“Non c’è soluzione, non c’è svolta, ripensamento, pentimento, è una battaglia persa nonostante il personaggio abbia le vitamine per crescere, migliorare, come ha saputo fare con la squadra e il club di calcio, riacciuffato dalla melma in cui altri sguaiati lo avevano lanciato e lasciato. Ma non basta. Non gli è bastato. Deve essere attore, regista, sceneggiatore, produttore, cassiere al botteghino, spettatore in sala, allenatore, magazziniere, medico, portiere, terzino, centrocampista, attaccante, arbitro e assistente. Uno, nessuno centomila, come il romanzo di Pirandello”.

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