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La Stampa: Bergamo organizza un festival hard, poco importa che la città pianga ancora i suoi morti

Gli organizzatori garantiscono misure di sicurezza adeguate, ma è opportuno festeggiare il piacere dopo che l’unica musica che i bergamaschi hanno sentito per mesi erano le sirene delle ambulanze? 

La Stampa: Bergamo organizza un festival hard, poco importa che la città pianga ancora i suoi morti

A Bergamo è in programma una tre giorni di festa erotica, con 50 tra pornostar, sexystar e performer a partire dal 28 agosto, dalle 15.30 alle 3 di notte. Lo racconta La Stampa.

Si chiama Bergamo sex, «la festa erotica più divertente dell’anno», assicurano i promotori, ed è subito allarme sociale. Già perché questa sarabanda cade in un momento delicato, delicatissimo per il nostro Paese. Chiudono le discoteche, le sale da ballo, vietati gli assembramenti di ogni genere e grado ma, chiediamoci, al sesso come si può rinunciare? Ed evidentemente, poco importa, che la città scelta a celebrare il piacere sia Bergamo che ancora piange i suoi morti, capitale della tragedia che si è consumata da quando il Covid bastardo è sbarcato nei nostri polmoni”.

Gli organizzatori, scrive il quotidiano, assicurano di aver previsto tutte le misure di sicurezza necessarie, dal distanziamento agli ingressi scaglionati all’obbligo di mascherina e gel disinfettante. Lo slogan della manifestazione è «Vivi Bergamosex in massima sicurezza!» e sulla locandina è specificato che l’evento sarà tutto «open air» ma sui social è già polemica.

“C’è quindi una questione di opportunità, che si può leggere in intensità e spartiti diversi. E non solo, come detto, sul buon gusto di festeggiare il piacere dopo che l’unica musica che i bergamaschi hanno sentito per mesi dalle finestre di casa erano le sirene delle ambulanze“.

Il quotidiano continua:

Non è una questione di morale – ognuno gestisce la propria sessualità come crede – ma di opportunità. Ci sarà da capire quali piani di sicurezza sono stati elaborati e come la prefettura di Bergamo intende gestire la situazione. E, soprattutto, quante forze dell’ordine dovremo noi tutti pagare perché si evitino situazioni pericolose, che saranno in agguato dietro ogni angolo, o, se preferite, dietro ogni sedere esibito. Chissà se il ministro Luciana Lamorgese è stato invitato, o, quantomeno, se è a piena conoscenza
della kermesse”.

 

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