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Dal NYT al Guardian, l’Atalanta è la storia del giorno sui media internazionali

Bergamo al centro del mondo: il miracolo sportivo di una città che non è ancora guarita dal dramma del Covid apre i tutti i giornali più prestigiosi

Dal NYT al Guardian, l’Atalanta è la storia del giorno sui media internazionali

“La favola oscura dell’Atalanta” è il titolo del pezzo d’apertura della sezione sport del New York Times, uno di quei reportage lunghi e approfonditi, con la grafica e le foto migliori al mondo, che l’autorevole quotidiano riserva solo alle grandi storie. L’Atalanta – che stasera si gioca la Champions contro il PSG – è una grande storia internazionale. Non c’è grande giornale al mondo che non l’abbia in pagina. Ci apre il Guardian, ne scrive il Telegraph, ovviamente i francesi che ce l’hanno come avversaria. Ma anche l’argentino La Nacion. El Pais ha intervistato l’irragiungibile Antonio Percassi, il patron del miracolo di provincia.

Gasperini e i suoi giocatori pagati spiccioli e diventati star albergano da giorni sulle principali testate sportive di mezzo mondo. E’ un fenomeno di massa. “Tutti tifano Atalanta, siamo come la Nazionale”, dice il tecnico. Ma di più: l’Atalanta è internazionale.

Per ovvie ragioni, che non hanno tutte a che fare con le vittorie sul campo e il bel gioco. L’Atalanta è Bergamo, è l’altra faccia – quella bella e felice – di una città che ha visto i suoi morti portati via dai camion dell’esercito. E se qui da noi l’estate ha come ridimensionato il dramma cercando relax in spiaggia, all’estero – gli USA sono ormai da mesi una enorme Lombardia – quelle immagini sono rimaste intatte, da esempio. La metafora della rinascita è un gancio perfetto per scriverne, per parlarne. Per augurarsi un lieto fine sportivo ma non solo.

“L’amata squadra di calcio di Bergamo – scrive il Guardian – è a tre vittorie dalla conquista della Champions League in una città che sta ancora guarendo”.

“Non è possibile dimenticare cosa è successo – dice il sindaco Gori al NYT – È troppo vicino, troppo doloroso. Troppe famiglie hanno perso un genitore, un fratello o una sorella. Queste vittime non sono statistiche: sono storie personali. Ma dobbiamo pensare anche a cosa verrà dopo. Tutti sanno dov’è Bergamo, per questa tragedia. Ora dobbiamo costruire associazioni positive. Bergamo può essere conosciuta per il Covid. Ma può essere ricordata anche per l’Atalanta“.

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