L’inchiesta è partita da Virtus Verona-Gubbio dove l’arbitro Luigi Catanoso si accascia quando mancano 11 minuti alla fine e insiste di non farcela a continuare la gara
Repubblica fornisce oggi maggiori dettagli sull’inchiesta partita ieri ai danni di un arbitro di Serie C per l’anomala sospensione di una gara che aveva fatto registrare un alto numero di scommesse. Si tratta di Virtus Verona-Gubbio. Arbitra Luigi Catanoso, iscritto alla sezione di Reggio Calabria. Che si accascia quando mancano 11 minuti alla fine e insiste di non farcela a continuare la gara.
è un guaio, per chi quella partita sta vincendo — il Gubbio — e sa che, per regolamento, dovrà tornare a Verona dall’Umbria chissà quando e per giocarsela in soli 11 minuti.
Su questa gara viene aperta un’inchiesta
Alla procura federale viene segnalata una coincidenza: l’infortunio dell’arbitro “decide” una partita su cui viene registrato un flusso anomalo di scommesse che davano vincente la Virtus Verona
Lo stesso Catanoso ha fatto sapere a Repubblica di non essere a conoscenza di indagini sul suo conto, resta però un fatto che Catanoso abbia precedentemente diretto altre partite in cui il flusso di scommesse è stato particolarmente elevato. Scommesse che stranamente avrebbero tutte la medesima provenienza geografica: la Calabria, la regione in cui è iscritto l’arbitro.
Si muove anche la Procura della Federcalcio, che ha ascoltato alcune delle persone coinvolte nelle partite sub judice, allenatori e dirigenti delle squadre sconfitte, anche se non risulta che il procuratore federale Giuseppe Chiné abbia aperto formalmente un fascicolo. Un’ombra su un campionato diventato il centro dell’attenzione di chi vuol far soldi con le scommesse anomale.