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Inter, è crisi. Gelo tra Conte, una parte della squadra e i dirigenti. Il tecnico potrebbe lasciare (non subito)

L’allenatore è sempre più distante anche dalla squadra, alcuni giocatori si sentono messi da parte e contestano i metodi di allenamento. Il club esclude l’esonero. Se Conte andasse via il primo della lista sarebbe Allegri

Inter, è crisi. Gelo tra Conte, una parte della squadra e i dirigenti. Il tecnico potrebbe lasciare (non subito)
(foto Hermann)

La storia di Antonio Conte all’Inter rischia di finire presto. Lo psicodramma è in atto. Il Corriere della Sera scrive:

Dopo un anno, tra allenatore e club c’è un distacco marcato, una gelida distanza mai avvertita prima”.

Lo stesso tecnico, dopo il pareggio di Verona, ha fatto capire che a fine stagione potrebbe andar via.

«A fine anno farò le mie considerazioni, così come il club. A tutti piacerebbe vincere, bisogna capire quanto si è vicini o lontani dal farlo. Uno la può pensare in una maniera, qualcun altro in un’altra maniera».

Nel quartier generale cinese di Suning non hanno preso bene le parole del tecnico. Si deciderà a fine stagione, ma la sensazione è che la società non è più disposta ad assecondare il suo allenatore in tutto e per tutto.

E il Corriere riporta un episodio che definisce emblematico dell’atmosfera in casa Inter.

A Verona c’è stata una scena emblematica: attorno alla mezz’ora, con l’Inter sotto di una rete, è arrivata la pausa per bere. I giocatori si sono avvicinati alla panchina, Conte ha scelto di restare in silenzio. Un cambiamento nei modi del tecnico avvertito dalla squadra, spaesata come la truppa che non sente più la fiducia del proprio generale”.

Anche la Gazzetta dello Sport sottolinea l’episodio. Scrive:

Il punto è qui, è in un distacco che ora si avverte tra Conte e la squadra, almeno una parte di essa. È un sentimento avvertito nello spogliatoio nerazzurro, una scollatura tra il comandante e il suo esercito. Non c’è stato un episodio scatenante, ma sono tanti i sintomi di una serie di interrogativi sempre più insistenti. È come se una parte della squadra non notasse più la fiducia di Conte, si sentisse messa un po’
da parte, sensazioni maturate recentemente, nel momento della ripresa dopo il lockdown. Come se, in definitiva, i giocatori avessero capito che alcune delle valutazioni di cui parla l’allenatore in realtà sono state già fatte, in termini di conferme o meno in vista della prossima stagione. E allora, qualche uscita viene compresa, altre meno, altre ancora assai poco digerite”.

Come se non bastasse, ci sono anche le lamentele dei giocatori per gli allenamenti troppo duri.

Insomma, Conte valuta il suo futuro. Il contratto che lo lega all’Inter prevede 11 milioni netti fino al giugno 2022. E’ escluso però che tutto finisca con un esonero. Non è uno scenario contemplato. Sia per motivi economici  che strategici. La rosea lo spiega:

“perché su Antonio la società ha centrato tutto il proprio progetto tecnico, definendolo «il nostro top player» a inizio stagione. C’è l’altra via: e se fosse Conte a dimettersi? Interrogativo lecito, anche se non certo immediato”.

Tra i nomi più papabili per sostituire Conte c’è quello di Allegri. 

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