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Con l’emergenza coronavirus il pezzotto è tornato di moda

Secondo uno studio il lockdown ha causato un incremento dell’utilizzo degli Iptv illegali con un danno totale che supera gli 1,1 miliardi

Con l’emergenza coronavirus il pezzotto è tornato di moda

L’emergenza coronavirus ha azzerato i risultati ottenuti sul finire del 2019 con la lotta alla pirateria e agli Iptv illegali. Lo riporta il Sole25ore evidenziando che durante il lockdown la percentuale di pirati (fra gli over 15 anni) è aumentata, attestandosi in soli due mesi sul 40%, contro il 37% riferito a tutto il 2019, così come è quadruplicato, il numero di atti illeciti, passato da 69 milioni nel bimestre medio del 2019 a 243 milioni nel bimestre del 2020.

Possiamo decisamente dire che la reclusione ha giocato a favore dell’utilizzo della tecnologia e degli audiovisivi, ma in questo caso il pubblico, che dopo le operazioni anti-pirateria aveva avuto paura, ha preferito tornare sulla strada dell’illecito.

L’analisi elaborata dalla società Ipsos per conto di Fapav, Federazione per la Tutela dei Contenuti Audiovisivi e Multimediali, mette nero su bianco tutti i motivi di preoccupazione come ha detto il segretario generale Fapav Federico Bagnoli Rossi

«Il periodo di lockdown ha rappresentato una circostanza eccezionale e sarà necessario proseguire con l’analisi dei dati per valutare come evolverà il fenomeno, a testimonianza del fatto che la pirateria continua a essere un serio problema per l’industria e che i numeri possono aumentare con facilità in situazioni particolari»

Secondo lo studio l’incidenza per gli eventi sportivi è cresciuta fino al 10% e il danno totale della pirateria supera gli 1,1 miliardi

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