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In Francia il calcio femminile è un’industria: Ada Hegerberg ha firmato per 10 anni con la Nike

Il Pallone d’oro norvegese è un simbolo che guadagna milioni. In Italia il campionato è stato chiuso perché non produce

In Francia il calcio femminile è un’industria: Ada Hegerberg ha firmato per 10 anni con la Nike

In Italia la Federcalcio ha chiuso il campionato di calcio femminile in un battibaleno. Vittima nemmeno troppo collaterale della crisi: se quello maschile è “un’industria” che va tenuto in piedi a qualsiasi costo, quello delle donne – al netto della promozione di genere – no, interessa a pochi. Non produce soldi, soprattutto non si sostiene.

In Francia invece – dove il campionato maschile è stato chiuso d’imperio parecchie settimane prima che di colpo la pandemia diventasse un problema economico più che sanitario – ha prodotto la calciatrice più pagata della storia. La norvegese Ada Hegerberg, 24 anni, attaccante del Lione, ha “vinto” (come dice il suo agente) un contratto di sponsorizzazione di 10 anni con la Nike, 15 volte più ricco del precedente con la Puma. Cifre a 7 zeri, scrive Forbes, “inaudito” per il suo sport, ribadisce L’Equipe.

Il punto è che evidentemente un’industria diventa tale quando produce, non quando si autoproclama tale. Quella italiana, per esempio, ha chiuso in farsa.

Hegerberg sarà della Nike almeno fino ai 34 anni, con clausole che prevedono estensioni automatiche anche in caso di fine carriera. Perché “la” Pallone d’Oro del 2018 – già giocatrice più pagata al mondo dal suo club, con uno stipendio di oltre 420.000 euro l’anno escluso bonus – è un simbolo, oltre che una campionessa (è la miglior marcatrice nella storia della Champions League con 53 gol in 50 partite).

E’ già sponsorizzata Hublot, Mastercard, e Danone, è bella come una modella, ed è impegnata nella lotta per la parità tra uomini e donne. Solo le americane Alex Morgan e Megan Rapinoe possono sfidarla sul piano dello status mediatico. Sta diventando un marchio, come i grandi campioni maschi. A breve svilupperà la sua immagine in Asia e Nord America, sfruttando i collegamenti tra Lione e queste due regioni commerciali del mondo, scrive l’Equipe.

Qui in Italia, a campionato chiuso a tavolino, si stanno accapigliando sullo scudetto non assegnato alla Juve femminile. La solita storia degli scudetti “vinti sul campo”. L’industria è un’altra cosa.

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