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Il viceministro Sileri: “Non c’è motivo per impedire ai lombardi di girare l’Italia”

Al Fatto: “Mai saputo di pressioni di Confindustria contro le zone rosse, né dell’ordine del Viminale fermato per telefono. Il virus clinicamente non c’è più”

Il viceministro Sileri: “Non c’è motivo per impedire ai lombardi di girare l’Italia”

Il Fatto intervista il viceministro alla Salute Pierpaolo Sileri. Commenta anche l’indagine della Procura di Bergamo sulla mancata zona rossa di Alzano Lombardo e Nembro. Punto sul quale, ieri, il Premier Giuseppe Conte è stato ascoltato per tre ore dai pm.

Secondo Sileri non ci sono abbastanza dati per giudicare.

Non sappiamo ancora quando è entrato il virus in Italia, com’era la situazione a fine febbraio-inizio marzo“.

Non si sa, continua, quando c’è stato un aumento ad Alzano e Nembro.

“Ad Alzano Lombardo e Nembro c’è stato un aumento ma quando? Era in corso da tempo, sembrerebbe, a giudicare dal numero dei morti. Non si può dire che effetto avrebbe avuto quella chiusura. E poi bisogna chiarire chi avesse il potere di chiudere: ce l’hanno tutti, governo e amministrazioni periferiche, fino ai sindaci”.

La differenza, con la chiusura di Codogno e di Vo’ Euganeo sta nella diversa portata del focolaio, spiega.

Nel Lodigiano i 10 Comuni facevano 50 mila abitanti e si pensava di poter contenere lì i focolai; le aree della Val Seriana interessano 250 mila persone: il virus già circolava altrove. Di Alzano e Nembro ho sentito parlare il 3 marzo, poi la valutazione è maturata il 5 e siamo andati verso la chiusura di tutta la Lombardia”.

Ma l’ordine di chiudere i comuni era stato dato, poi il Viminale lo annullò al telefono, fanno notare a Sileri, che risponde:

“Non lo so. Né ho mai saputo di pressioni di Confindustria e imprenditori”.

Sileri parla anche della situazione attuale dell’epidemia. Si dice d’accordo con il professor Zangrillo, del San Raffaele, che ha definito il virus clinicamente scomparso.

“Fin qui la situazione è sotto controllo. Come dice Alberto Zangrillo del San Raffaele il virus clinicamente non c’è più, circola ma poco. Ha parlato di evidenza clinica, gli ospedali si sono svuotati. Non ha detto ‘toglietevi le mascherine”.

Ma che i numeri del contagio restano esigui. E torna a parlare della Lombardia. Non esiste alcun caso che riguarda la regione.

Non esiste oggi. Se mi dicono ‘impediamo ai lombardi di andare altrove perché hanno troppi casi’, io dico no. Ovunque può esserci diffusione del virus. La differenza è il tempo di reazione. Il servizio territoriale, benché rafforzato in alcune Regioni, resta fragile”.

 

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