ilNapolista

Il Napoli domina in campo e ai rigori. È soprattutto la Coppa Italia di Gattuso (e non è una coppetta)

Ha saputo tornare sui suoi passi. Ha dato un equilibrio alla squadra, in campo e fuori. La Juventus ha tirato una sola volta in porta.

Il Napoli domina in campo e ai rigori. È soprattutto la Coppa Italia di Gattuso (e non è una coppetta)
during the Italian Serie A football match SSC Napoli vs Fc Juventus. (Hermann)

Il Napoli ha vinto la Coppa Italia. Meritatamente. Ha vinto ai rigori ma avrebbe dovuto farlo già nei primi novanta minuti. Due pali colpiti e due grandi occasioni.

Alla fine, ai rigori, il protagonista è stato Meret. Ma non solo lui. Perché lui ha parato subito il tiro di Dybala. E poi ha ipnotizzato Danilo. Ma nel Napoli hanno segnato tutti: Insigne, Politano, Maksimovic e infine Milik.

I festeggiamenti finali sono stati per tutti, per De Laurentiis ma soprattutto per Gattuso. È lui l’uomo copertina del Napoli. Non solo per il dramma che lo ha colpito. È lui che è riuscito a ricomporre un gruppo che si stava autolesionisticamente gettando via. Dopo una partenza disastrosa, ha capito che andava cambiato più di qualcosa. Ha abbandonato l’idea garibaldina. Primo non prenderle. Primo raggiungere l’equilibrio. In campo e nello spogliatoio. E stasera il Napoli ha raccolto quanto seminato.

Non è stata una bella finale. Come ampiamente prevedibile. Il Napoli, però, l’ha giocata bene, molto bene. E avrebbe nettamente meritato di vincerla nei 90 minuti. Due i pali. Il secondo all’ultimo minuto su azioni di calcio d’angolo gentilmente concesso da Bernardeschi. Colpo di testa di Maksimovic e respinta di Buffon sui piedi di Elmas che incredibilmente colpisce il legno.

Il Napoli ha giocato una signora partita. Concentrato. Come un cobra, sempre pronto a colpire. La squadra di Gattuso è venuta fuori alla distanza e ha di gran lunga creato le occasioni più pericolose. Anche perché, di fatto, la Juventus non ha mai tirato in porta. L’unica volta è stata in avvio su retropassaggio sbagliato di Callejon, Dybala ha servito Ronaldo ma è stato bravo Meret a respingerne il tiro non irresistibile. Il portiere è stato bravo anche in un’uscita bassa sul portoghese. Dopodiché è stato inoperoso. Il Napoli invece più volte si è presentato nell’area di Buffon, ha colpito un palo e ha sprecato due ottime occasioni. Il Napoli ha dato l’idea di poter rendersi pericoloso a ogni accelerazione.

Primo tempo a lungo bloccato, col Napoli abilissimo a chiudere ogni spiffero. Gattuso ha confermato la sua visione. Due barriere frangiflutti davanti all’area di rigore, una barriera umana che già fece la sua porca figura contro il Barcellona, l’Inter e la stessa Juve in campionato. Un 4-1-4-1 con Mertens punta diciamo avanzata. È ormai il modo abituale di giocare del Napoli, e fin qui nessuno ha trovato una contromisura efficace. Il Napoli ha tolto l’ossigeno agli avversari. È il vero punto di forza della squadra. C’è acqua alta al centro, direbbe Nanni Moretti. Sotto tono il belga che non era in perfette condizioni fisiche.

Secondo tempo, grazie anche alla stanchezza, con squadre più allungate.

Nel complesso, dicevamo, due pali. Il primo è stato colpito da Insigne su punizione nel primo tempo. E occasionissima per Demme che nel finale di tempo si è ritrovato da solo davanti a Buffon che è bravo a respingere con i piedi il tiro dell’ex Lipsia. Anche nella ripresa il Napoli vicinissimo al gol con un rigore in movimento fallito da Milik di destro.

Caliamo un velo pietoso sul cantante che non conosce le parole dell’Inno di Mameli e pubblico virtuale.

Il Napoli ha raddrizzato una stagione che a un certo punto stava incredibilmente buttando via. La Coppa Italia non è una coppetta.

Per Sarri non saranno giorni facili. Ma questi sono problemi suoi.

ilnapolista © riproduzione riservata