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Garanzini: l’algoritmo no, il calcio merita un po’ più di rispetto

Su La Stampa. Abbiamo già i cartonati in tribuna e l’audio virtuale. C’è bisogno di lampi di umanità, come quello che ci ha regalato Thuram ieri. Chissà se è piaciuto a quelli che lo sport sia distante dalla politica

Garanzini: l’algoritmo no, il calcio merita un po’ più di rispetto
during the Italian Serie A football match SSC Napoli vs Fc Juventus.

Su La Stampa, Gigi Garanzini scrive dell’algoritmo di Gravina. È troppo per il calcio. Sarà anche un’ipotesi estrema, scrive, ma sarebbe davvero un passo eccessivo.

Già abbiamo i cartonati sulle tribune perché proprio vuoto lo stadio pare brutto, le colonne sonore del tifo in modalità optional, le partite ogni tre giorni con la canicola anche in orari pomeridiani. Ma pur se in emergenza, e costretto ad andare in scena dal rischio del fallimento, nel senso dei libri in tribunale, non meriterebbe comunque un po’ più di rispetto il gioco più bello del mondo?”.

Garanzini parla del calcio della Bundesliga. “Non è un bello spettacolo”, dice, “è anzi una palese forzatura, come non potrebbe non essere, che ha ben poco di coinvolgente, tantomeno di trascinante”.

Chiama in causa Oliviero Toscani, che anni fa in un’intervista a La Stampa disse “che un calcio sempre più condizionato dalla prestazione a scapito del piacere si avviava a diventare pornografia”. Siamo sempre più vicini a questa eventualità, scrive.

C’è bisogno di “lampi di umanità”, come il gesto di Thuram ieri, che si è inginocchiato dopo aver segnato contro l’Union Berlino per omaggiare Floyd.

“ci ha regalato un fremito: e un segnale di speranza. Chissà se sarà piaciuto anche a quelli che lo sport stia distante dalla politica”.

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